GROSSETO – «Il Comune di Grosseto e gli altri Comuni della Provincia rispettino la legge, garantendo l’iscrizione anagrafica comunale ai migranti» questo l’appello di Rifondazione Comunista che arriva per bocca del segretario provinciale Maurizio Buzzani.
«Decreto sicurezza “Niente iscrizione anagrafica con la sola richiesta d’asilo” – dice Buzzani, che spiega – la norma al centro dei ricorsi delle Regioni alla Corte Costituzionale Lo prevede l’articolo 13 del Decreto Sicurezza (Dl 113/2018) che modifica le precedenti norme in “materia di domiciliazione e iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo”. “Restare umani” tutelando i diritti fondamentali della persona, rispettando la Costituzione (sulla quale i nostri Sindaci hanno giurato), ma anche le stesse leggi vigenti; procedere senza indugio all’iscrizione anagrafica comunale dei migranti, inclusi i richiedenti asilo, affinché possano accedere ai conseguenti servizi che l’iscrizione permette; attivare nel contempo un percorso che consenta di arrivare al pronunciamento sulla costituzionalità del c.d. Decreto Sicurezza».
«Con questo appello – chiarisce il segretario – Rifondazione intende mettere in evidenza da un lato,la palese incostituzionalità e anche il conflitto con numerose norme comunitarie – del Decreto Sicurezza sotto molteplici punti di vista, e dall’altro il fatto che è proprio rispettando la legge ordinaria che l’iscrizione anagrafica è doverosa. Insomma quanto hanno fatto Palermo e Napoli in primis, seguiti poi da tanti altri Comuni, è un atto di “obbedienza civile” oltre che di obbedienza costituzionale e morale. Un rispetto della Costituzione e delle norme che dovrebbe seguire ogni Comune anche per auto tutelarsi nel caso di probabili e giusti ricorsi giudiziari da parte dei migranti colpiti dai provvedimenti governativi discriminatori e o da una loro scorretta applicazione, che coinvolgesse per una cattiva condotta dei Comuni stessi. Inoltre con la chiusura di fatto degli Sprar i costi ricadranno sui Comuni, che dovranno farsi carico dei servizi sociali e dell’emergenza alloggiativa».
«Il Governo fa quindi propaganda sulla pelle dei migranti – dice ancora Buzzani – e in più scaricando sugli enti locali il dramma sociale: una scelta che dovrà chiamare in causa, da parte dei Comuni, anche la giustizia contabile, a cui il Governo dovrà rispondere. Questa Appello è uno strumento per ribaltare la narrazione corrente: rispettare la Costituzione e la legge significa respingere gli obbiettivi del Decreto “Sicurezza”, che invece punta ad un operazione di proliferazione della marginalità sociale, della “cancellazione” burocratica dei migranti, lasciati in buona sostanza in mezzo ad una strada e che, anche in punta di diritto, le comunità locali devono contribuire a sostenere nei loro diritti e nelle loro necessità. Insomma è questo Governo, seguendo una strada, per altro già percorsa dal precedente esecutivo, di identificazione tra immigrazione e criminalità, che viola i diritti, la giustizia, ma anche la legalità».