GROSSETO – Piccolo, povero, poco visibile, l’albero di Natale collocato sul sagrato della chiesa Cristiana Evangelica Battista di via Piave ha dato fastidio a qualcuno. E’ stato trovato con quasi tutte le “palle” di carta rossa strappate e gettate a terra, mentre la struttura, fatta di canne e corde, era stata visibilmente strattonata.
“Era un albero particolare, un albero-alfabeto – afferma Claudia Angeletti – autocostruito per testimoniare che cosa significa per i membri di questa chiesa la festività che ricorda la nascita di nostro Signore Gesù Cristo dalla A alla Zeta, con 21 belle parole abbiamo scritto sulle “palle” che per noi Natale è agape-amore, accoglienza, benevolenza, condivisione, diritti, empatia, filoxenia-amore per lo straniero”.
“E ancora – aggiunge – fraternità, generosità, hope-speranza, luce, vita, pace, zelo, ma anche più specificamente, contestualizzando il nostro messaggio all’attualità, solidarietà con i migranti, frontiere aperte, necessità di soccorso in mare, come espressione dell’umanità che non vogliamo perdere e dell’integrazione che vogliamo costruire”.
“Con lo zelo santo che il bimbo nato a Betlemme ci ricorda e con i nostri talenti che egli ci ha donato – conclude – E infine, con quell’atteggiamento di resilienza che questa spiacevole circostanza ci richiederà di mettere in atto”.