FOLLONICA – «Con la novità introdotta dal governo si permette ai vari soggetti della pubblica amministrazione di evitare le gare pubbliche per lavori fino a 150 mila euro anziché 40 mila. Leggendo le dichiarazioni del segretario del Pd Ariganello alzare tale soglia significa fare un grande regalo al malaffare. Non poteva affermare cosa più ridicola» a intervenire sull’innalzamento della soglia per l’affidamento diretto degli appalti sono, da Follonica, i consiglieri comunali di opposizione Daniele Pizzichi, da poco entrato tra le fila della Lega, e i consiglieri 5 Stelle, Tiziano Gianfaldoni e Gabriele Cecchini.
«Secondo i primi calcoli – dicono i consiglieri in una nota congiunta – si tratta di 15mila gare in meno, si risparmieranno molti soldi e soprattutto molto tempo. Molti interventi adesso non inciamperanno finalmente più nei passaggi asfissianti della burocrazia che non ha migliorato la moralità pubblica, ma spesso ha fermato molti lavori. Per le gare fino a 150mila euro non sarà più necessario produrre il certificato antimafia. Ma davvero c’è qualcuno in casa PD che crede e spera di combattere la lotta alle infiltrazioni mafiose con un certificato? una pura formalità, solo un onere in più per gli onesti lavoratori. Veramente crediamo che grazie ad un certificato o una gara fatta rispettando procedure complicate si spera di sconfiggere il malaffare? Le uniche ad essere, fino ad oggi, penalizzate erano le nostre imprese, costrette a rispettare e perdere tempo in tutte le certificazioni necessarie anziché dedicare molto più tempo per lavorare bene svolgendo il proprio lavoro».
«Ricordiamo ad Ariganello – prosegue la nota – che nel resto dell’Europa la soglia per affidare lavori pubblici senza gara, e cioè direttamente è di cinque milioni di euro: e voi siete qua a polemizzare perché il governo l’ha elevata da 40mila a 150mila! Semplicemente ridicoli. Cogliamo l’occasione per rinfrescare la memoria al segretario Ariganello dei comportamenti che ha avuto l’amministrazione Follonichese a guida Pd che lui sostiene. Dov’era Ariganello quando il sindaco Benini decideva in più riprese per l’affidamento diretto per l’organizzazione di eventi e stanziava importi superiori anche a 100mila euro per un totale di oltre 350mila euro in quattro anni sempre alla stessa agenzia? Oppure quando con lo stesso sistema veniva affidata la gestione della stagione teatrale sempre per importi superiori ai 100mila euro e anche qui sempre ad altra agenzia per un totale di 330mila euro per tre stagioni? Oppure di nuovo quando sono stati assegnati a Sei Toscana i cosiddetti servizi opzionali non obbligatori per un totale di oltre 310mila euro in tre anni? Il tutto senza manifestazioni di interesse, senza alcuna comparazione con altre proposte e disattendendo un principio fondamentale quello della rotazione degli affidamenti».
«Perché in queste occasioni Ariganello ha taciuto? – conclude la nota – Ancora una volta il partito democratico per voce del suo segretario dimostra una doppia morale, forse perché a poche settimane dalle elezioni la paura di perdere è talmente forte che sono costretti a fare queste sparate per nascondere i loro fallimenti amministrativi».