FOLLONICA – «La Pinacoteca di Follonica è un luogo espositivo che di Pinacoteca (cioè mostra permanente) non ha praticamente più nulla. Passata la sbornia “macchiaiola” ha con difficoltà trovata una propria identità, risolta, ma solo in parte, da mostre di un certo tipo» a dirlo è Ettore Chirici, capogruppo di Gente di Follonica.
«Possono essere piaciute o meno – prosegue Chirici – ma la caratteristica della contemporaneità e di forme espressive non solo pittoriche sono elementi distintivi da non sottovalutare. Ma ha senso, oggi, un luogo separato da quello che è diventato e sempre più dovrà essere il luogo principale della cultura, in tutte le sue forme, espressioni e relazioni. Il riferimento è all’Ilva. E’ opportuno valutare seriamente l’ipotesi, avanzata da un gruppo di lavoro sull’universo turismo, di trasferire la Pinacoteca nell’Ilva. Un luogo di memoria e cultura industriale, dove però il fare aveva anche collegamento con l’arte, dei modelli e della fusione. Sarebbe un “ritorno a casa”, da utilizzare, così, non solo per esposizioni periodiche, ma anche per altre permanenti o semipermanenti (ad esempio, di scultura, per il legame storico con l’Ilva)».
«Qualche anno fa – dice ancora l’esponente di Gente di Follonica – l’allora assessore provinciale Cinzia Tacconi, “buttò” là l’idea di dare sbocco ai magazzini, enormi, di altri musei. E’ di questi ultimi tempi la discussione e le ipotesi sulla diffusione nel territorio di patrimoni artistici di fatto invisibili: Uffizi e Accademia di Firenze ne hanno di enormi, nascondendo opere straordinarie. L’Accademia in particolare ha una quantità e qualità di sculture incredibili. Perché non farsi avanti, proponendosi come luogo dove sperimentare forme di decentramento. Non è un’operazione facile, ma i Direttori dei due formidabili musei l’hanno ipotizzato. Avremmo così modo di dare destinazione effettiva a luoghi dell’Ilva e di caratterizzare per qualità ed interesse l’arte nella nostra città, con la contiminazione tra classico e contemporaneo stuzzicante dal punto di vista artistico».
«Che fare allora della sede attuale della Pinacoteca? – chiede Chirici che continua – L’ex Casa del Popolo potrebbe diventare la “Casa del turismo”: riunirvi gli uffici comunali preposti, la sede dell’Ambito (l’insieme dei Comuni della zona nord) e della Pro Loco, l’ufficio informazioni principale e dell’accoglienza, l’esposizione “mutevole” delle realtà e delle produzioni del territorio. Il luogo si presta per dimensioni e per centralità. Darebbe anche il senso dell’importanza e dell’attenzione al turismo ed al turista. Difficile? Mica tanto».
«Invece di pensare a soluzioni parziali (Casello idraulico) – conclude il capogruppo – lo spostamento della Pinacoteca come è oggi sarebbe semplice e realizzabile in poco tempo, come il successivo adeguamento dell’ex Casa del Popolo. Più complesso il rapporto con i Musei citati. Occorrono convinzione e decisione ed occorre cominciare, con solerzia e pazienza. Come si legge, nulla di elettorale, una proposta che potrebbe essere condivisa e sostenuta da un ampio schieramento politico e culturale. Attendiamo, come sempre, pazienti».