GROSSETO – «Dopo mesi passati a proporre locali inadeguati, il sindaco di Grosseto ha finalmente trovato una soluzione dignitosa per gli studenti e i lavoratori del CPIA. Un’ulteriore dilazione avrebbe senz’altro potuto configurare un’interruzione di pubblico servizio da parte dello stesso sindaco» afferma Fabio D’Ubaldo dei Cobas, Comitati di base della scuola di Grosseto.
«I Cobas ricordano, infatti, che il CPIA è una istituzione scolastica statale che, a differenza di altre, si occupa solo dell’istruzione degli adulti, “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (art. 3 Costituzione), e si rivolge a tutti i cittadini, senza distinzione di nazionalità, così come ogni altra istituzione scolastica statale. Il CPIA, quindi, è frequentato sia dagli adulti che vogliono migliorare la propria professionalità sia da quelli che vogliono imparare l’italiano, come i rifugiati».
«Le polemiche politiche locali che hanno accompagnato la vicenda non scalfiscono il dettato costituzionale, che tutti i lavoratori della scuola ed anche gli amministratori locali sono tenuti ad osservare – prosegue -. I Cobas-Comitati di Base della Scuola non intendono scadere nel qualunquismo del “sono tutti uguali”, ma è evidente che le suddette polemiche tra Lega e Pd sui migranti sono apparse strumentali e finalizzate a raccattare qualche voto, mentre entrambi i partiti, quando sono al governo, non esitano ad applicare nella maniera peggiore la Legge Bossi-Fini sull’immigrazione, senza fare nulla per migliorarla».
«I Cobas-Comitati di Base della Scuola apprezzano che alla fine abbia prevalso il buon senso, ma ricordano che, dopo l’individuazione della sede, i lavoratori e gli studenti del CPIA restano ancora in attesa che i locali siano messi effettivamente a loro disposizione, in modo da poter finalmente completare il lavoro che dovrebbe essere fatto in tutte le scuole: insegnare ed apprendere in un ambiente sereno, sicuro ed accogliente».