GROSSETO – «Accogliamo con favore l’intervento fatto dagli Ordini delle Professioni Infermieristiche della Toscana a ricordare che la carenza del personale infermieristico sta diventando un problema di non poco conto» a dirlo è il coordinamento provinciale di Sinistra Italiana.
«La popolazione generale sta cambiando sempre di più – prosegue la nota del coordinamento – così come la presa in carico delle persone. A fronte infatti di un generale invecchiamento della popolazione con conseguente aumento delle malattie croniche, di disabilità e più in generale di non autosufficienza, anche la sanità si sta riorganizzando, vedendo implementare i servizi territoriali che potranno fare la differenza nella qualità delle cure erogate: in tutto questo l’infermiere sarà una figura cardine di tale riorganizzazione».
«Peccato – afferma Si – che oggi i numeri ci ricordino che gli infermieri presenti sono minori rispetto alla media europea e, oltre al fatto che anche per i professionisti italiani l’età media è più alta rispetto a quella delle controparti europee, questo aumenta i rischi sia per il professionista che per i cittadini destinatari delle cure.
Da troppo tempo nella nostra regione le procedure concorsuali sono ferme e talvolta sostituite dal ricorso a forme di lavoro atipiche, come già avvenuto anche nella nostra ASL di cui Grosseto e provincia fanno parte e che rischiano di diventare la norma se non si riparte, appunto, con nuovi concorsi».
«Aggiungiamo – continua ancora la nota – che sarebbe anche il caso di pensare che la parte più fragile della regione è proprio la Maremma con zone geograficamente e socialmente molto differenti. Questo rende difficile attrarre professionisti in queste zone e quindi appare necessario pensare anche a forme di incentivo per far venire persone a lavorare in zone di fatto disagiate. Pensiamo ad esempio a foresterie per accogliere i lavoratori non residenti, a incentivi economici, a forme di incentivo contrattuali per avanzamenti di carriera. Se la regione e l’Azienda Sanitaria non pensano alla Maremma con queste strategie in mente, la nostra terra rischia di diventare inesorabilmente deserta e sempre più fanalino di coda nella qualità di vita come purtroppo ci hanno ricordato le recenti statistiche».
«Ci auguriamo – conclude il coordinamento – che come segno di buona volontà il governo di questa regione voglia avviare tali procedure per procedere quanto prima all’assunzione dei professionisti di cui tanto abbiamo bisogno nelle nostre terre, sia in ospedale come nei distretti socio sanitari».