GAVORRANO – “Un percorso esaltante, che personalmente mi ha dato molti stimoli e credo che non dovremo fermarci qui! Non solo per quanto concerne strettamente il rinnovo degli strumenti urbanistici comunali.’ Queste le prime parole del Sindaco di Gavorrano Andrea Biondi che continua: ‘Una serie di incontri che si è rivelato un vero e proprio percorso capace di diffondere stimoli importanti per la definizione della coscienza del nostro territorio, dal punto di vista valoriale, concettuale e pratico. Siamo andati al di sopra delle nostre aspettative, grazie ai molti gavorranesi intervenuti, capaci di portare un contributo quantitativo e qualitativo indiscutibile. Abbiamo oggi, dopo questa serie di incontri, una maggiore consapevolezza del percorso da intraprendere per svegliare Gavorrano da un troppo lungo letargo politico e sociale. Parte adesso la sfida di creare e lanciare un laboratorio territoriale che sappia raccogliere i frutti e concretizzare progetti. Abbiamo ancor più la volontà e la determinazione necessaria per attivarlo”.
Si aggiungono alle parole del Sindaco Biondi quelle dell’Assessore all’Urbanistica e Governo del Territorio Claudio Saragosa: “E’ stata una prima serie di eventi che ha tentato di mettere a fuoco quali temi siano ritenuti più importanti dagli abitanti che vogliono continuare a vivere e vogliono sviluppare le proprie attività nel loro territorio. Si è data particolare rilevanza alla definizione del concetto di patrimonio territoriale alla base della legge regionale toscana sul governo del territorio. I partecipanti al dibattito hanno riconosciuto la forza che i segni della struttura geomorfologica, della caratterizzazione ecologica, della storia insediativa urbana e rurale hanno sedimentato sulla terra di Gavorrano. Un patrimonio che va riconosciuto (ricostruendo una vera e propria coscienza di luogo), conservato per le presenti e per le future generazioni (la base dello sviluppo sostenibile), e valorizzato con le nuove economie che già nel territorio stanno germogliando vigorosamente.
Ora, raccolte le prime impressioni, si tratta di trasformare queste idee generali in mappe con le quali sia possibile verificare la complessità del nostro sistema territoriale e iniziare a delineare strategie di sviluppo e percorsi di valorizzazione. Ci vorrà un po’ di tempo, ma una volta ultimate tali mappe si dovrà aprire di nuovo un confronto con la comunità, per unire gli equilibri necessari a garantire una economia equilibrata, identitaria, con le energie che gli uomini che abitano queste terre saranno in grado di attivare.
In questo laboratorio territoriale si proverà a mettere in relazione patrimoni e comunità in modo tale che questa terra, che oggi sembra sempre più debole e marginale, possa riprendere una vita vigorosa e ricca. Gli appuntamenti di questo ricco processo partecipativo dovranno quindi essere ripresi alla fine dell’inverno quando potranno essere messi assieme i saperi esperti del nucleo tecnico incaricato di costruire i quadri conoscitivi alla base del riconoscimento del patrimonio territoriale e le conoscenze degli abitanti che già oggi hanno dimostrato questo attenzione alla costruzione del proprio futuro. Una pausa di lavoro e riflessione e quindi nuovamente al lavoro per disegnare il futuro del territorio gavorranese”.