GROSSETO – Il Prefetto Torraco ha firmato insieme al sindaco di Capalbio Bellumori il Protocollo per il controllo di vicinato per alcune aree del territorio (Pescia Fiorentina, Cava del Gesso e valle interna).
«La sicurezza – ha ricordato il Prefetto – declinata nelle sue differenti accezioni come sicurezza pubblica, sicurezza urbana, sicurezza sociale rientra tra le priorità istituzionali della Prefettura che la esercita -per i profili di competenza statale- attraverso l’azione di coordinamento propria del Prefetto, autorità provinciale di Pubblica Sicurezza. Mentre è compito delle Autonomie locali assumere iniziative di prevenzione sociale per la prevenzione o il superamento di situazioni di degrado e disagio sociale che incidono sulla sicurezza, anche percepita, dei cittadini. La Legge 18 aprile 2017, n. 48 “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città” consente a Prefetto e Sindaco di individuare interventi per la sicurezza urbana per fornire ai cittadini risposte coerenti ed unitarie, mediante un rafforzamento del rapporto collaborativo tra Stato ed Autonomie locali, nel quadro della sicurezza integrata».
«Anche la recentissima Legge del 1° dicembre 2018, il così detto Decreto Salvini sulla sicurezza – chiarisce la Prefettura in una nota – consolida la necessità di adottare formule integrate per la tutela della sicurezza urbana ed il contrasto a forme di degrado urbano. Il Sindaco di Capalbio, nel sottolineare l’importanza della firma del documento pattizio, ha condiviso l’operato della Prefettura, a conferma della massima sinergia e collaborazione tra le due Istituzioni, ringraziando il Prefetto Torraco per la sensibilità istituzionale e l’impegno profuso nella gestione della sicurezza. Ha peraltro anticipato che, come concordato con l’Arma dei Carabinieri, il sistema di videosorveglianza, già attivo sul territorio, sarà implementato con la lettura targhe. Il Comune ha già avviato le procedure per il collegamento delle immagini con la sala operativa dell’Arma dei Carabinieri. La complessità dei problemi di governo del territorio richiede un nuovo modello gestionale in grado di affiancare, agli interventi delle Forze dell’ordine, iniziative da parte dei cittadini, ispirate ad un modello di osservazione\collaborazione».
Obiettivi strategici del Protocollo: valorizzare il controllo sociale; incrementare il livello di consapevolezza dei cittadini circa le problematiche del territorio; promuovere sicurezza partecipata e vicinato solidale. Favorire la coesione sociale.
«Il Protocollo tende quindi ad incrementare le condizioni di sicurezza effettiva e percepita – conclude la nota – valorizzando percorsi di cittadinanza attiva e di partecipazione diretta dei cittadini alla cura del proprio territorio per contribuire a prevenire qualsiasi forma di degrado urbano».