GROSSETO – «Inutile fare giri di parole: la provincia di Grosseto non sta bene. Aver perso 13 posizioni in un anno è un fatto che preoccupa. La nostra è una delle province più vaste d’Italia, con un territorio complesso e composito in cui le differenze sono vistose». Così il sindaco di Grosseto e presidente della provincia Antonfrancesco Vivarelli Colonna commenta l’indagine de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita 2018.
«Sono vistose – dice il sindaco – soprattutto in tema di sicurezza: è evidente che ci sono ancora molti comuni non sono stati in grado di progettare o di realizzare quello che abbiamo fatto in città. L’impegno a 360 gradi e con nuovi strumenti – dalla prevenzione anti incendio, dalla lotta al degrado a quella contro l’abusivismo, alle operazioni di sicurezza sociale urbana alle azioni di protezione civile – a Grosseto ha dato frutti insperati ma, purtroppo, non si può dire lo stesso del resto del territorio, dove forse la piccola criminalità si è diffusa e dove, al contrario di quello che succedeva prima, i cittadini hanno iniziato a denunciare».
«Preoccupa anche il progressivo invecchiamento della popolazione: la Maremma e l’Amiata, con vaste distese già di per sé scarsamente popolate, sono sempre state vocate all’agricoltura che, fino a poco tempo fa, era presidio diffuso dell’intero territorio. Ma, tra un mancato ricambio generazionale e difficoltà imprenditoriali, quel presidio vitale è venuto meno e, con esso, un progressivo svuotamento di giovani delle campagne. Proprio le ultimo politiche della Provincia, ci auguriamo, possano invertire la tendenza ed, anzi, diventare volano di sviluppo, energico e strategico. Penso al rilancio convinto del distretto rurale e, soprattutto, all’imminente realizzazione del Polo toscano per l’industria e la trasformazione agroalimentare, il grande progetto di riferimento regionale per la promozione ed il sostegno della attività di ricerca ed innovazione di processo e prodotto nel settore».
«Una nota decisamente positiva c’è e sono convinto che vada evidenziata: Grosseto svetta al primo posto in Italia per numero di imprese registrate. Sicuramente le politiche di defiscalizzazione portate avanti sul capoluogo, naturale punto di rifermento imprenditoriale della Maremma, hanno infine dato frutti. Ripartiamo dalla nostra volontà e dalla nostra progettualità strategica per portare Grosseto ai primi posti anche negli altri settori».
«Ripartiamo anche dalla Provincia: è questo l’Ente strategico nel rilancio della Maremma e dell’Amiata. Se il rilancio del Paese parte dagli investimenti e dalle grandi opere, allora le Provincie possono e debbono essere protagoniste. Tra l’altro, lo strumento della stazione unica appaltante ha già ampiamente dimostrato un incremento importante dei lavori ma la carenza di personale è ancora un problema gravissimo. Per generare un circolo virtuoso di sviluppo e investire è necessario ridare energia alle Province, permettendo loro di assumere professionisti, dando loro la possibilità di utilizzare le risorse sull’ordinaria manutenzione. La lotta che facciamo come Provincia non è una semplice battaglia per esistere ma per tornare ad essere protagonisti di un miglioramento sensibile dell’economia dei territori».