GROSSETO – «L’attenzione sugli impianti a biogas attivi in provincia è sempre più forte e questo non può che avere un effetto positivo» affermano i consiglieri comunali del M5S Antonella Pisani, Gianluigi Perruzza, Francesca Amore, Daniela Lembo. «Il Movimento 5 Stelle Grosseto ha sempre contestato la nascita di questi impianti, fin dai tempi delle grandi riunioni alla fondazione Il Sole, negli anni in cui stavano nascendo, tesi a preparare atti e interrogazioni che hanno contribuito a fare chiarezza ed aumentare la consapevolezza nei confronti del problema. Perché di questo si tratta: un problema che va certamente risolto, ma senza passi falsi, senza commettere errori ingenui spesso causa di una ossessionata presenza mediatica e possibilmente senza ipocrisia».
«Vedere schierato il Partito democratico e tutte le sue appendici consiliari contro gli impianti a biogas quando il proliferare di tali impianti è da imputare solo e soltanto a lui, non è accettabile e non possiamo non sottolineare questa fastidiosa ipocrisia di un partito che, per guadagnarsi nuovamente la fiducia, dovrebbe per prima cosa chiedere soltanto scusa ai grossetani, in questo caso. Sui quotidiani (2012) il PD esordisce con enfasi: ”Formidabile occasione per la Maremma, per la nostra provincia, una vera e propria occasione da cogliere!”».
«Non parliamo poi delle affermazioni del sindaco “metalmeccanico” che annuncia fieramente l’individuazione del problema – prosegue M5S -: un buco nel silos di stoccaggio delle frazioni umide! Vogliamo sperare che ci sia almeno la buonafede in quel che dice perché altrimenti la presa in giro per i grossetani sarebbe da guinness dei primati. Parlavamo anche di errori e ingenuità. Ci riferiamo alle richieste che il Comitato aria pulita ha avanzato suggerendo un possibile testo di una impossibile interrogazione. Capiamo la disperazione di chi è costretto giorno e notte a sopportare i miasmi provenienti dagli impianti, ma ora più che mai è importante concentrare le energie in attività che portino veramente alla risoluzione dei problemi».
«Quell’interrogazione purtroppo è poco utile per due ordini di fattori: concentrarsi sulle emissioni odorifere e la gestione del digestato non mette in evidenza la causa, bensì l’effetto; chiedere dati sensibili riconducibili a processi aziendali è ingenuo e manifesta la poca conoscenza delle norme che regolamentano l’accesso agli atti. In questo modo si è data al sindaco la possibilità di non rispondere al Comitato, semplicemente perché non è in grado di rispondere».
«E allora cosa occorre fare? Porre l’attenzione sulle vere cause che stanno generando varie criticità ambientali conosciute: colmare il vuoto normativo da un lato e la necessità di cambiare alcune norme esistenti dall’altro. Ed è proprio in questa direzione che il Movimento 5 stelle Grosseto si sta muovendo: a breve sosterremo una serie di incontri con le istituzioni interessate per deliberare un atto che stimoli la produzione normativa mancante e la modifica di quella esistente. Lo stiamo facendo grazie anche alla disponibilità dei colleghi in regione e in parlamento. Questa è la strada da percorrere insieme a chi vorrà essere con noi e – conclude la nota – dare il proprio e disinteressato contributo».