GROSSETO – Nel pomeriggio di venerdì 7 dicembre, vigilia dell’Immacolata, è stato aperto il presepe nell’atrio del palazzo vescovile, in corso Carducci. Quest’anno è una tipica creazione in stile napoletano, realizzata interamente a mano da Carlo Virgo, un artigiano di origini campane e residente da molti anni a Grosseto, che coltiva questa passione con grande ingegno e maestria.
La Natività è stata ricostruita all’interno di uno scenario che richiama una villa vesuviana di Pompei, con effetti di luce che raffigurano il giorno e l’imbrunire e con giochi d’acqua. L’allestimento è stato possibile anche grazie al sostegno del Rotary club Grosseto. Sopra il portale d’ingresso accesa anche la grande stella di Betlemme a 14 punte.
Fin dal suo primo Natale in Diocesi, il vescovo Rodolfo – molto legato alla Terra Santa e a Betlemme – ha voluto riproporre il segno del Presepe nel palazzo vescovile come richiamo, per quanti nei giorni delle feste attraversano il corso cittadino, al senso primo e fondamentale del Natale: Dio che entra nella storia e nel tempo, si fa uno di noi, mette la sua tenda in mezzo agli uomini. Ogni anno ha scelto un soggetto diverso della Natività e quest’anno ha accolto volentieri la proposta di un presepe napoletano.
“Vorrei fin d’ora – commenta mons. Rodolfo Cetoloni – invitare tutti a cogliere l’occasione di questo Natale per dedicare qualche minuto a contemplare un presepe. Il tema che fa da filo conduttore al cammino della Chiesa di Grosseto in quest’anno è la ricerca del volto; ebbene, impegniamoci a fare con Dio, per davvero, un’esperienza di a-tu-per-tu per recuperare, nella sua storia umana, la nostra personale storia di donne e di uomini”.