AMIATA – «Abbiamo già dato, stop a nuove trivellazioni e l’attuale geotermia va tenuta sotto controllo costante» così il coordinamento delle opposizioni dell’Amiata si inserisce nel dibattito dopo che duemila persone sono scese in piazza al Larderello per manifestare a favore della geotermia.
«Il Coordinamento delle opposizioni ritiene opportuno entrare nel merito della questione geotermia sull’Amiata – spiega la nota del Corrdinamento – la multinazionale Enel costruendo gli impianti geotermici ha semplicemente fatto ciò che le è stato permesso dalla politica che ha governato fino ad oggi. Appare però illogico che, dopo un accordo siglato nel 2007 tra Enel e Regione Toscana, con uno stanziamento di 650 milioni di euro fino al 2024 per tutto il territorio regionale, nulla si sia fatto per creare delle alternative economiche a queste compensazioni ambientali».
«I sindaci Marini e Balocchi – attaccano le opposizioni – non inviando in Regione a settembre 2017 la classificazione delle aree idonee e non idonee alla geotermia, hanno decretato così che i nostri territori siano al 100% idonei a nuove centrali. Siamo terra di conquista con il benestare placido degli amministratori, i quali essendo incapaci di amministrare e di creare economia e produttività, hanno trovato come unico modo per poter rimanere al potere, il vendere i territori ad Enel e ad altre compagnie per pochi spiccioli, se confrontati con gli utili delle società. Balocchi e Marini con i soldi ricevuti passivamente non hanno messo in piedi nulla in cinque anni che creasse un substrato per la produttività, per le imprese e per il turismo. Costruire una piscina, progettata da un consigliere di maggioranza, che quasi sicuramente farà sfoggio per le prossime elezioni e comunque pagata con soldi dei cittadini, che per volere dei sindaci PD hanno rinunciato a 1.200.000 euro di compensazioni, installare le luminarie per il Natale, facendo finta che i problemi tangibili di tutti i giorni non esistano, è assurdo».
«Le strade sono dei colabrodo – sottolinea la nota – i negozi serrano le saracinesche, la compravendita delle case è ferma ed i prezzi sono al ribasso, il turismo non esiste, cosa ce ne facciamo di una piscina, di un centro mercatale con una struttura futuristica e di un palazzetto costato oltre due milioni di euro? Enel deve rispettare la Via, ma fa il proprio mestiere, chi non lo fa sono il sindaco Marini, nonché Presidente dell’Unione dei Comuni, ed il sindaco Balocchi, i quali invece d’ improntare un piano di sviluppo con una visione futura ampia, che andasse a risollevare le economie locali, hanno preferito aspettare indolentemente i soldi di Enel e svendere i territori, dimentichi di fare rispettare la DGRT 344/2010. Le ditte locali che si sono schierate con la geotermia non sono esecrabili, in qualche modo dovranno pur andare avanti, visto che in settant’anni la politica locale non ha costruito nulla. La decantata occupazione creata dall’indotto geotermico amiatino si riduce a pochi giovani, che sono stati dislocati in impianti al di fuori dell’Amiata, andando così a far decrescere ancor più il numero dei residenti e ad innalzare l’età media dei pochi rimasti».
«Ultima nota – conclude il coordinamento – gli esponenti del Pd locale quando puntano il dito contro le altre forze politiche (Lega, 5 stelle…) per le affermazione inerenti la geotermia a livello regionale e nazionale, forse dimenticano che anche in casa loro il pensiero non è univoco e compatto, gli altri sindaci del Pd dell’Amiata grossetana tra cui Castel del Piano, Seggiano e Cinigiano, hanno definito i propri territori non idonei alla geotermia, chiedendo che il loro esempio venisse seguito, e che sono riusciti ad amministrare i comuni anche senza i milioni provenienti dalla geotermia. I nostri territori non hanno bisogno di altri impianti geotermici, ma di amministratori nuovi e diversi. Il Comitato delle opposizioni non vuol mandare a casa i sindaci Pd per la loro presenza alle manifestazioni pro geotermia, ma per la loro inefficienza, incompetenza, indolenza amministrativa ed incapacità di creare economia, avendo avuto oltretutto a disposizione milioni nei bilanci comunali».