GROSSETO – «Nuove assunzioni nella sanità Toscana: più di 100 tra infermieri e operatori sociosanitari. La Maremma stavolta venga presa in considerazione» a chiederlo è il coordinatore provinciale di Forza Italia, Sandro Marrini.
«Non è la prima volta che sollecitiamo la direzione Asl in merito alla carenza di personale – dice Marrini – purtroppo le nostre richieste non hanno mai ricevuto risposte, e così l’ospedale Misericordia di Grosseto soffre la mancanza di infermieri e operatori sociosanitari (Os). E non è Forza Italia a sostenerlo ma gli stessi dipendenti e i sindacati. La struttura ospedaliera ha bisogno di personale: sappiamo che pochi giorni fa l’azienda sanitaria toscana ha approvato una nuova delibera con la quale prevede l’assunzione di 76 infermieri e 42 operatori sociosanitari (purtroppo alcuni a tempo determinato). Una bella notizia: il timore è che anche stavolta Grosseto non beneficerà del provvedimento, come purtroppo già accaduto in passato».
«Questa delibera doveva arrivare anni fa – sottolinea l’esponente azzurro – i maremmani sanno bene che ad oggi il Misericordia è inevitabilmente il punto di riferimento sanitario di tutta la provincia. Purtroppo con il tempo i servizi dei presidi periferici sono stati tagliati e a Grosseto arrivano pazienti da ogni zona della provincia con le esigenze più disparate. Diventa quindi necessario, visto che non c’è intenzione di mettere un freno alla diminuzione delle funzioni degli ospedali minori, aumentare il personale in forza alla struttura del capoluogo. A quanto sappiamo attualmente mancherebbero circa 14 tra infermieri e operatori Os solo nell’Area medica, con un conseguente sovraccarico di lavoro per lo staff in servizio. Mancando operatori, si perdono turni di riposo, vengono cambiati gli orari di lavoro all’ultimo minuto.
«Ricordiamo che, in un lavoro impegnativo come quello svolto da chi opera in ospedale, la pausa è di fondamentale importanza per assicurare prestazioni di qualità. In questo modo i dipendenti perdono anche la motivazione che ha spinto loro a intraprendere la professione, non hanno tempo libero, non possono programmare la loro vita. Lo stress dovuto al lavoro aumenta e tutto questo potrebbe incidere sulle prestazioni di cui necessitano i pazienti. Il personale ospedaliero ogni giorno fa veramente l’impossibile per mantenere alti gli standard dei servizi e rispondere alle richieste della popolazione. Questi professionisti, ai quali rinnoviamo ancora una volta il nostro ringraziamento, hanno il diritto di lavorare in condizioni migliori. Bene la delibera, ma vigileremo. Il timore è che si tratti del solito specchietto per le allodole».