GROSSETO – «Una domanda semplice al Sindaco Vivarelli Colonna: cosa rappresentano per lui gli alberi della città? Dalle scelte fino ad oggi fatte la risposta è implicita: un disturbo. Ma Vivarelli Colonna non ama Grosseto. L’amore per gli alberi è strettamente connesso con il luogo in cui vivono» a dirlo è il segretario dell’unione comunale Pd del capoluogo, Leonardo Culicchi.
«Sono, infatti, essenze vitali che abbiamo voluto nei nostri luoghi di vita e sono parte di noi, conservano, oltre alla salubrità dell’aria, la storia di una città – dice ancora Culicchi che ribadisce – Ma Vivarelli Colonna non ama questa città. Il Parlamento nel 2013 emanò una Legge che prevedeva il catasto degli alberi, era per censirli, controllarne lo stato di salute e indicare che per ogni bambino nato o adottato, venisse dedicato un nuovo albero comunicandolo ai genitori. Nascite abbinate, uomo e pianta, perché gli alberi sono un patrimonio incalcolabile, tengono le fila tra il passato e il futuro. Con quale arroganza del presente ci assumiamo la responsabilità di sottrarli a chi viene dopo di noi?»
«Ma a Vivarelli Colonna non interessa il futuro di questa città. Guardate viale Telamonio oggi – sottolinea l’esponente democratico – Ai nostri occhi e alla nostra memoria è stato sottratto un paesaggio urbano sostituendolo con un deserto. Viale Telamonio adesso è diverso, più povero, come se alla fattoria la Badiola si sottraesse il viale di pini e cipressi. Forse sarà più “funzionale”, ma sottrarre l’uomo alla bellezza crea malessere e allora la parola funzionale necessita di essere arricchita di altri contenuti ma serve amore per una comunità e una concezione urbanistica diversa. Ma Vivarelli Colonna è il leader del “senza” e devo dire con pervicacia sta raggiungendo il suo obiettivo. A Grosseto serve fermarlo, fargli cambiare idea o farlo tornare a gestire la sua azienda agricola a tempo pieno. C’è un modo diverso di occuparsi del verde pubblico. Bisogna investire risorse nella cura e manutenzione. A Grosseto se ne occupa Sistema, la società pubblica del Comune e oltre a censire ciò che abbiamo – sino a oggi ha censito solo 110 piante su un patrimonio calcolato (per ora) in 23mila – deve produrre una mappatura reale sullo stato di salute del patrimonio arboreo. Oggi si procede prevalentemente “a vista” e “per necessità” (di chi?) Il difetto di analisi è funzionale al sindaco dei “senza” e armato di motosega. Ma a Vivarelli Colonna non interessa il futuro di Grosseto».
«I sindaci che hanno amministrato Grosseto sino a oggi – conclude Culicchi – hanno consegnato la città sempre più ricca di verde perché gli alberi sono espressione dei luoghi. I nostri viali accoglievano le persone in un abbraccio verde. Siamo responsabili di questo passato e lo siamo in tanti, con tendenze politiche diverse, ma uniti nell’amore e in una visione che da valore e fa prevalere la bellezza come caratteristica di una comunità. Come Partito Democratico chiediamo la sospensione di questo “omicidio verde”, chiederemo il numero di piante sottoposte ad analisi nel 2018 e quante di queste sono state sottoposte ad analisi strumentale, perché è palese che si taglino le piante malate ma chiediamo che prima di abbattere una pianta di alto fusto e di lunga storia si esperiscano tutte le analisi per individuare se è malata davvero. Chiederemo tutto questo ma soprattutto chiederemo alla città di unirsi».