ARCIDOSSO – Nei giorni scorsi, nella palestra comunale di Arcidosso, è stato presentato un libro particolare, “Io, Licia e l’oscuro”, edito da Heimat, opera di Federica Morellini, una giovane di Abbadia San Salvatore colpita da distrofia muscolare che in questo libro racconta la sua storia. L’autrice era accompagnata dalla sorella Licia, dalla sua fisioterapista e amica Roberta e dal marito di Federica, Donato.
Federica ha raccontato ad oltre 200 ragazzi delle sei classi della scuola secondaria di primo grado “Carducci” di Arcidosso, la sua storia di giovane donna che all’età di 24 anni ha scoperto di essere affetta da distrofia muscolare e ha voluto trasmettere ai ragazzi il coraggio e la determinazione che lei ha avuto nell’affrontare questa sfida. Un atteggiamento coraggioso e costruttivo con cui, come ha detto la sua amica Roberta, Federica “ha dimostrato il suo amore incondizionato per la vita, anche per quella più difficile e che mai avremmo voluto avere”.
L’incontro, a cui ha partecipato anche l’Amministrazione comunale, rappresentata dall’assessora alle politiche sociali Sabrina Melani, è stato organizzato dalla professoressa di educazione motoria Maria Grazia Licata, amica di Federica, e l’autrice, con le sue parole emozionanti e sincere ha catturato l’interesse dei ragazzi che avevano già letto preventivamente il libro: tante le domande che gli studenti, con intelligenza e sensibilità, hanno rivolto all’autrice la quale ha voluto rispondere a tutti con grande piacere. Un incontro che è servito a ragionare sulla “diversità” nei suoi vari aspetti, tema approfondito da pertinenti domande e risposte e interventi anche dei familiari dell’autrice che erano presenti. Un tema, quello della diversità, che la scuola affronta spesso con gli studenti, stimolandoli al dialogo, e guidandoli a una riflessione su un tema di basilare importanza per la loro formazione.
“Queste iniziative – osserva l’assessora Sabrina Melani – sono giudicate molto importanti dall’Amministrazione che rappresento, perché l’obiettivo che vogliamo raggiungere è quello di non creare barriere e preclusioni verso nessuno, in quanto tutti partecipiamo a comporre questa comunità in modo attivo e consapevole e quindi incoraggiamo con piacere questi incontri attivati dalla scuola, perché una sana educazione su questi temi creerà i presupposti per una più consapevole crescita di convivenza civile”. Il ricavato delle vendite del libro, Federica lo devolverà per intero all’associazione nazionale RuotAbile Onlus (www.ruotabile.org).