GROSSETO – L’agricoltura che rispetta l’ambiente, che adotta comportamenti sostenibili, che presidia il territorio: è a questa l’agricoltura, e ai sostegni comunitari del Programma di sviluppo rurale 2014 -2020 che la Regione Toscana ha dedicato una giornata di incontro e dibattito.
Il convegno, che si è svolto al Centro Fiere del Madonnino di Braccagni, Grosseto, è servito a fare il punto su quanto è stato fatto e quanto resta da fare su temi come la tutela dell’ambiente, la salvaguardia dell’agrobiodiversità, il presidio del territorio e il mantenimento del paesaggio, su tutte quegli ambiti che, tecnicamente, nel Programma di sviluppo rurale vengono identificati dalla voce agroambiente.
A questi ambiti è destinata una fetta consistente del Psr 2014-2020, corrispondente a quasi il 20% degli 861 milioni stanziati per il periodo 2014-2020.
L’appuntamento di Grosseto, al quale ha preso parte anche il presidente Enrico Rossi, si è sviluppato per un’intera giornata con una significativa partecipazione. Al mattino l’attenzione si è concentrata sullo stato di attuazione delle misure agroambientali previste dal Psr, nel pomeriggio invece sono stati messi al centro gli scenari socio economici presenti e quelli futuri per l’agroambiente.
Entrambi questi aspetti sono stati sviluppati dall’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi che ha guidato la giornata dei lavori.
“Questa conferenza sulle politiche agroambientali dello Sviluppo Rurale che si colloca a metà del percorso di attuazione del Psr– ha detto Remaschi – ci ha permesso da una parte di condividere i risultati finanziari già raggiunti (sono stati già stanziati l’86% delle risorse disponibili per il Psr) dall’altra a raccogliere riflessioni e contributi per la futura programmazione, alla luce dei cambiamenti in atto e nell’ottica di obiettivi ambientali più ambiziosi rispetto al passato e legati ad un utilizzo ancora più efficiente e efficace delle risorse e a un uso sempre più consapevole dei prodotti fitosanitari.
L’assessore ha sottolineato il valore del finanziamento comunitario: “Le risorse del Psr hanno contribuito alla tutela dell’ambiente, alla salvaguardia dell’agrobiodiversità, alla valorizzazione degli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura, all’incentivazione dell’uso efficiente delle risorse, al presidio del territorio e al mantenimento del paesaggio. Ma in quest’ambito ciò che spicca è soprattutto quanto è stato possibile fare per l’agricoltura biologica: sono 2.066 le domande volte all’introduzione o al mantenimento dell’agricoltura biologica finanziate sin qui per una cifra complessiva che supera i 115 milioni di euro”.