GROSSETO – 1300 posti di lavoro persi in 10 anni e 24 milioni di euro venuti meno a causa del blocco degli stipendi: questo il quadro del pubblico impiego in Maremma secondo i sindacati confederali in provincia di Grosseto, Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl, che rappresentano il settore e che chiamano a raccolta lavoratori e cittadini in un’assemblea pubblica che si terrà lunedì in Camera di Commercio.
A presentare l’iniziativa sono intervenuti i segretari generali provinciali delle tre categorie, Francesco Nardi per la Fp Cgil, Luciano Biscottini per Fp Cisl e Sergio Sacchetti per la Uil Fpl, i quali hanno parlato di un impoverimento progressivo del territorio dove, a causa di una diminuzione di posti di lavoro e del blocco delle retribuzioni, i consumi sono calati e anche i servizi al cittadino sono in costante arretramento.
I confederali lunedì intendono analizzare la situazione, quindi, non solo con i lavoratori, ma anche con i cittadini, in una fase cruciale dal punto di vista politico, in quanto il contratto del pubblico impiego è nuovamente in scadenza e la manovra finanziaria rappresenta uno strumento essenziale sia per la contrattazione legata agli stipendi, sia in termini di potenziamento dei servizi al cittadino che di investimenti per la creazione di nuovi posti di lavoro.
«Lunedì 26 novembre i lavoratori delle pubbliche amministrazioni di Grosseto – spiegano i segretari – si riuniscono in assemblea cittadina per sostenere le priorità di Cgil, Cisl e Uil per la legge di bilancio 2019. I dipendenti del Comune di Grosseto e Sistema, Provincia, Regione, Camera di Commercio, Società della Salute, Parco della Maremma, Inps, Inail, Agenzie Fiscali e Ministeri, si ritrovano presso la Sala Contrattazioni della Camera di Commercio dalle ore 8,00 fino alle 10.00. Le confederazioni sindacali chiedono al Governo una manovra che investa più decisamente sullo sviluppo per creare occupazione, combatta l’evasione fiscale, senza fare sconti agli evasori. Una manovra che garantisca i diritti primari dei cittadini nel campo sociale, nella tutela della salute, nel contrasto alla crescenti povertà».
«Nello specifico della mobilitazione – proseguono i segretari – i sindacati di categoria del pubblico impiego rivendicano il rinnovo dei contratti di lavoro, un piano straordinario di assunzioni e adeguate risorse per una pubblica amministrazione efficace a sostegno dei cittadini. Nella provincia di Grosseto il blocco delle assunzioni ed i processi di riorganizzazione della PA, esclusivamente finalizzati al risparmio, hanno prodotto negli ultimi 10 anni la perdita di 1300 posti di lavoro. Il protratto blocco dei contratti e delle retribuzioni per circa dieci anni, inoltre, ha determinato una perdita stimata in 24 milioni di euro sul Pil del territorio».
Nel 2019 si riaprirà, quindi, la partita della contrattazione nazionale che, oltre agli aumenti, secondo i sindacati deve investire in formazione e assunzioni e l’appuntamento di lunedì è appunto l’occasione per illustrare alla cittadinanza la campagna di proposte che le tre categorie dei sindacati confederali del pubblico impiego hanno sintetizzato nello slogan “Contrattiamo diritti” , un documento che si articola in 11 punti riguardanti, non solo le tematiche inerenti al lavoro, ma anche quelle della cura del cittadino, attraverso l’erogazione di un servizio pubblico di qualità.
«Se veramente il Governo vuole con la prossima legge finanziaria rimettere in moto il Paese – concludono – Nardi, Sacchetti e Biscottini – crediamo che debba partire proprio dalla Pubblica Amministrazione e dallo stato sociale. È possibile creare buona occupazione assumendo il personale in quantità utile a fornire ai cittadini servizi pubblici adeguati, che sono uno degli strumenti più efficaci per incentivare lo sviluppo economico, creare posti di lavoro e sostenere con azioni concrete le politiche di contrasto alla povertà».