GROSSETO – Il Presidente del Comitato Pastori d’Italia, Mirella Pastorelli, risponde ai direttori di Cia e Confagricoltura, ricordando che fin dal lontano 2012 si è interessata al problema predazioni, molto prima di diventare Presidente, se ne è occupata in modo disinteressato e contnuerà ad occuparsene in modo interessato,fin quando non otterrà qualcosa di positivo, anche se qualcuno vorrebbe far credere diversamente, ma gli allevatori sanno la verità, basta questo.
La Presidente dichiara di essere dispiaciuta per le posizioni che entrambi hanno assunto nei suoi confronti, visti i buoni rapporti iniziali nel momento che fu costituito il Comitato e vuol ricordare ai direttori, che più volte ha chiesto di fare un tavolo in modo da condividere soluzioni comuni verso un problema che sta distruggendo la zootecnia, mai ottenuta risposta in merito alla richiesta. Riguardo al progetto sul Parco, la Presidente vuol ricordare ai direttori, qual è la posizione degli allevatori, loro sanno bene che si sono attivati, hanno cercato più di 700 firme e le hanno inviate sia alla regione che al sindaco di Arcidosso,dimostrando cosi la loro contrarietà verso un progetto, già realizzato in passato con esiti negati.
«Alla luce di quanto sopra – dice detto credo che i sindacati hanno l’obbligo sia di ascoltare i propri iscritti sia di appoggiare le loro richieste, senza lasciarli soli a combattere per una giusta causa. Il problema latte è un problema gigantesco che va ad aggiungersi a quello della predazione , me ne sono occupata immediatamente, lo testimonia la ripresa, che mi è stata fatta da Rai Tre venerdi scorso. Me ne sto occupando e me ne occuperò e cercando di capire perchè il settore è di fronte ad i dell’industria lattiero casearia di Granarolo e Alival, quali interessi ci sono dietro? Come si può pensare di penalizzare un settore come la zootecnia che produce il latte migliore, per dar vita ad un pecorino DOP, la cui valenza viene riconosciuta a livello internazione? »
«Quali interessi e promesse ci sono dietro per arrivare ad una decisione cosi devastante , al punto di disdire contratti già stipulati, mettendo a rischio quantità enormi di latte invenduti o svenduti.Non possiamo rimanere impassibile dinanzi ad una catastrofe per un settore che è il fiore all’occhiello della nostra economia. Chiederemo immediatamente un incontro al Ministro dell’agricoltura e in commissione agricoltura, affinchè prendano in seria considerazione cosa sta succedendo. Inoltre il governatore Rossi dinanzi ad un problema cosi gigantesco che fa crollare una colossale piramide del lavoro che intende fare? Vuol bloccare le disdette, vuol dare ossigeno agli allevatori? Ci vuol far capire cosa si nasconde dietro? Se vogliamo parlare di distretto agroalimentare non possiamo tagliar fuori i nostri produttori di latte, altrimenti sarà solo un falso agroalimentare, con prodotti fatti non si sa più con quale latte. Vogliamo risposte ai tanti interrogati, vogliamo l’etichettatura del latte e la sua provenienza» .
«Il Comitato insieme agli allevatori è pronto a partecipare ad ogni tavolo in cui si deve discutere del problema ed è già pronto a scendere in piazza per gridare basta ingiustizie su un settore che ormai è stressato e ridotto ai minimi termini, se la politica non darà risposte».