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a cura di Sara Pisano e Rita Malacarne
Con l’arrivo della stagione autunnale, spesso i genitori si trovano a dover gestire la temutissima FEBBRE.
Per questo ci è sembrato utile fornirvi dei semplici consigli pratici sui comportamenti da adottare per i vostri bambini.
Da considerare che tali consigli comunque possono essere utili anche per le persone adulte fragili, come le persone anziane o portatori di pluripatologie, le quali per molte loro caratteristiche, possono essere paragonabili ai bambini.
Col termine febbre si intende una temperatura corporea maggiore di 38° , non è considerata una patologia ma un segno/sintomo provocato da diverse condizioni, da non confondere con l’ iperpiressia cioè innalzamento della temperatura corporea oltre i 40°C
Come misurare la febbre?
Per la misurazione da parte dei genitori per tutti i bambini, viene raccomandata la misurazione con termometro elettronico in sede ascellare, poiché la via di misurazione rettale della temperatura corporea nei bambini con meno di 5 anni, non dovrebbe essere impiegata di routine a causa della sua invasività e del disagio che comporta, così come è da evitare la misurazione orale.
Quali accorgimenti adottare?
L’impiego di mezzi fisici per la terapia della febbre è sconsigliato: la spugnatura con liquidi tiepidi, il bagno, l’esposizione a correnti di aria fresca, il raffreddamento delle coperte, l’uso di clismi freddi, l’applicazione di borse del ghiaccio e la frizione della cute con alcool sono da evitare per la possibile comparsa di un effetto paradosso, cioè di un aumento della febbre in conseguenza della vasocostrizione indotta dalla riduzione della temperatura cutanea. E’ utile altresì ricordare che il bambino con la febbre va scoperto per favorire le naturali regolazioni termiche fisiologicamente presenti nel nostro organismo.
L’impiego di mezzi fisici rimane invece consigliato in caso di ipertermia. Non è raccomandato considerare l’entità della febbre come fattore isolato per valutare il rischio di infezione batterica grave.
I farmaci antipiretici devono essere impiegati nel bambino febbrile solo quando alla febbre si associ un quadro di malessere generale e da assumersi, comunque, sempre su consiglio del medico pediatra anche il relazione alla tipologia di farmaco da assumere.
Per quanto riguarda la via di somministrazione di farmaci, la via orale è preferibile in quanto l’assorbimento è più costante ed è possibile maggiore precisione nel dosaggio in base al peso corporeo ed è comunque sempre scelta dal pediatra prescrittore. La via rettale è da valutare solo in presenza di vomito o di altre condizioni che impediscano l’impiego di farmaci per via orale.
La dose degli antipiretici verrà calcolata in base al peso del bambino e non all’età e deve essere somministrata utilizzando specifici dosatori acclusi alla confezione (ad esempio contagocce, siringa graduata per uso orale, tappo dosatore), evitando l’uso di cucchiaini da caffè/the o da tavola.
Nel caso di sospetta intossicazione, il bambino deve essere immediatamente accompagnato al pronto soccorso, così come per i lattanti (età inferiore ai 28 giorni)
L’impiego preventivo di antipiretici in bambini sottoposti a vaccinazione al fine di ridurre l’incidenza di febbre o reazioni locali non è consigliato.
Questi restano comunque consigli pratici da contestualizzare alle indicazioni e prescrizioni del proprio pediatra di fiducia.
Bibliografia
Gestione del segno/sintomo febbre in pediatria Linee Guida della Società Italiana di Pediatria
Società Scientifiche, Federazioni ed Associazioni rappresentate Società Italiana di Pediatria, Società Italiana di Medicina ed Urgenza Pediatrica, Società Italiana di Malattie Infettive Pediatriche, Società Italiana di Neonatologia, Federazione Italiana Medici Pediatri, Società Italiana di Farmacologia, Società Italiana di Scienze Infermieristiche, Associazione dei genitori: “Noi per Voi” .