FIRENZE – Un “viaggio affascinante”, una “full immersion nella storia del lavoro e nelle varie identità socio-culturali della Toscana”. Così il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, commenta la conferenza “Archeologia industriale nella Toscana meridionale. Buone pratiche di recupero, valorizzazione, gestione” in programma questo pomeriggio, venerdì 16 novembre, nella sala Gonfalone di palazzo del Pegaso.
Protagonisti dell’incontro, forni etruschi, castelli minerari medievali, ferriere medicee e granducali, acciaierie e altoforni del XX secolo. Un viaggio nella storia del lavoro attraverso due millenni con illustrazione di casi di restauro e conservazione dei beni archeologici e casi di recupero e nuovo utilizzo degli spazi.
Nel territorio della Toscana meridionale attualmente due enti parco (Parchi della Val di Cornia e Parco nazionale delle Colline Metallifere) lavorano per la valorizzazione dei beni, Follonica ha trasformato l’area dell’ex-Ilva in un distretto culturale, il Fai Toscana collabora con i cittadini per la sensibilizzazione, cura e attenzione alla salvaguardia del patrimonio.
“L’appuntamento di oggi – continua il presidente Giani – rappresenta un momento di studio e approfondimento importante sulla scienza che studia le origini e lo sviluppo della civiltà delle macchine e i segni lasciati dal processo di industrializzazione nella vita quotidiana, nella cultura e nella società”.
L’incontro è l’evento finale della mostra di Dino Petri sul patrimonio delle fonderie e delle ferriere, che si chiude oggi.