GROSSETO – Entra nel vivo il progetto di Coeso e Comune di Grosseto per sostenere i ragazzi. Il 22 novembre incontro tra studenti, associazioni, amministratori ed esercenti per definire progetti ed iniziative comuni. E’ possibile compilare il questionario online per dire la propria sulla città e sui luoghi di ritrovo
«Un progetto per capire le esigenze dei ragazzi grossetani, dagli 11 ai 25 anni – spiega una nota del Coeso – intercettare i bisogni e gli eventuali disagi e proporre alternative concrete. E’ “Street’s rooms”, il progetto di educativa di strada promosso da Coeso Società della Salute su richiesta del Comune di Grosseto, in collaborazione con un team di esperti, che entra adesso nella fase più dinamica».
«Con ‘Street’s rooms’ – spiegano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore Mirella Milli – vogliamo cercare di dare proposte concrete ai ragazzi, negli spazi dove loro naturalmente si ritrovano, per favorire momenti di aggregazione, iniziative culturali, sportive e ricreative di strada. L’amministrazione vuole incontrarli ed ascoltarli per capire cosa può fare per loro, concretamente».
Giovedì 22 novembre giovani, amministratori, associazioni, esercenti, si incontreranno al centro anziani “I saggi” di Gorarella per confrontarsi in modo partecipato e divertente su proposte e progetti. Intanto, però, è possibile compilare le due versioni, una per ragazzi e una per adulti, del questionario predisposto per la mappatura, disponibile sulla pagina Facebook del progetto o sul sito www.streetsrooms.wordpress.com.
La ricerca sociale prevista nella seconda fase del progetto ha lo scopo di conoscere le opinioni dei giovani e degli adulti sulle opportunità che la città di Grosseto offre per i ragazzi. Conoscere i luoghi di ritrovo, le aspettative per il tempo libero, il vissuto relativo al sentirsi parte o meno di una comunità, ci permette di rispondere con efficacia e con attenzione alle esigenze delle giovani generazioni, che devono sentirsi coinvolte in ogni fase del Progetto. Sono già stati contattati circa tremila ragazzi tra gli 11 ed i 25 anni.
“L’attività educativa, ed in particolare l’educativa di strada, rientra tra i nuovi approcci del servizio sociale, che fa dell’empowerment individuale e di comunità la strategia per generare processi di benessere, vere e proprie ‘reti di benessere’ – dice Fabrizio Boldrini, direttore del Coeso – e permette alle istituzioni di monitorare la società e intercettare le eventuali richieste, anche tacite, dei giovani, prima che si manifestino in comportamenti non adeguati”.
Per informazioni: dott.ssa Francesca Pantalei 392/8690277, email: streetsrooms@gmail.com, francescapantalei@libero.it