GROSSETO – C’è chi vorrebbe un comune più verde, e attento all’ambiente, e chi invece vede il futuro in un turismo legato al vino, c’è chi immagina un territorio slow, con ciclabili e parchi in centro e chi pensa alla rigenerazione urbana. Sono tante le idee che stanno venendo fuori negli incontri organizzati dal Comune di Gavorrano per discutere del nuovo Piano Operativo e dell’aggiornamento del Piano strutturale che delineeranno il profilo del territorio nei prossimi anni.
Dopo il consiglio comunale aperto alla cittadinanza oggi l’incontro introduttivo per stabilire le regole per la partecipazione.
«Questo è un percorso importante – afferma il sindaco di Gavorrano Andrea Biondi – perché l’urbanistica è fondamentale nella governance del territorio. Le scelte di oggi condizioneranno il futuro. Se 20-30 anni fa non avessimo fatto scelte per la messa in sicurezza del territorio, specie di Bagno, forse avremmo avuto ben altri danni dal maltempo. Se le scelte passate della politica influenzano il presente, quelle attuali influenzeranno il futuro. La partecipazione non è banale, ed è fondamentale tornare a discutere tutti assieme, senza delegare ogni decisione solo alla politica».
Michela Chiti, docente dell’università di Firenze, ha parlato del valore aggiunto che può venire proprio dai cittadini. «In passato, il territorio, le bellezze architettoniche, non erano viste come una ricchezza, il patrimonio, di una comunità e delle generazioni future».
«Questo è un territorio bellissimo, che non è stato corrotto – afferma l’assessore Claudio Saragosa – come possiamo sfruttare questa bellezza? Per il settore vitivinicolo? Per il turismo? Abbiamo splendidi palazzi nei centri storici, come può la popolazione sfruttare questo patrimonio? Dobbiamo studiare il territorio per affrontare i cambiamenti climatici».
Alcuni cittadini hanno chiesto di tutelare la vivibilità del territorio. Il consigliere comunale Patrizia Scapin ha chiesto di limitare «il consumo di territorio e suolo, riutilizzando il patrimonio immobiliare esistente mantenendo integro il patrimonio ambientale ma anche quello agricolo, tutelando le vigne ma anche gli oliveti».
Il direttore del Parco Alessandra Casini ha ricordato come molti di questi temi, come il turismo lento, sono da molto oggetto dell’azione del Parco minerario «Con il lavoro di una comunità si può mantenere bello un territorio, magari con incentivi e finanziamenti agli agricoltori che si occupano della manutenzione. Spesso la memoria della miniera diventa labile, ma noi possiamo decidere cosa dimenticare e cosa conservare, cosa ci rappresenta e cosa è importante che resti. Inoltre ci sono molti immobili anche nel patrimonio minerario, se ne può tenere conto nel momento in cui si decide di evitare nuovo consumo di territorio».
Il prossimo appuntamento, sempre in biblioteca alle 17, è per venerdì 16 novembre l’incontro avrà come titolo: “Gavorrano e l’Alta Maremma: otto Comuni un solo territorio”.
Chi avesse idee da proporre può inviare una mail a: garantecom@comune.gavorrano.gr.it o consultare la pagina Facebook Gavorrano 2.0 oppure il sito del Comune di Gavorrano LINK
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