GROSSETO – «La vicenda del tentato stupro non può passare sotto traccia». Ne sono convinti da Fare Grosseto, al punto che vengono chieste risposte concrete da parte dell’amministrazione comunale. «Abbiamo letto in questi giorni tante dichiarazioni della politica cittadina, ma più di ogni altra cosa occorrono azioni che garantiscano sicurezza ai grossetani».
Fare Grosseto suggerisce delle proposte: «In prima analisi occorre assicurare la vigilanza necessaria – spiegano – Il comune deve trovare il numero degli agenti necessari per il servizio e illuminare in modo più adeguato la città. Molte zone, infatti, sono troppo al buio e poco percorse da pedoni. Ci sono zone pericolose in città: alcune vie del centro, le mura, la stazione, via Sauro e il suo sottopassaggio, via Roma, via Trieste. Queste zone dovrebbero essere continuamente monitorate e controllate».
A questi aspetti Fare Grosseto ne aggiunge altri: «Troppe persone in città girovagano senza meta e a volte anche in condizioni alterate. Occorre mettere in campo quei progetti d’integrazione che da anni sarebbero dovuti partire, come ha detto più volte il Papa non ci può essere accoglienza se non c’è integrazione».
Situazioni spesso al limite, che vanno corrette prima che sia troppo tardi: «L’integrazione per tutti gli aventi diritto “regolari” si ottiene accettando e rispettando le nostre leggi, la nostra costituzione e impegnandosi a provvedere autonomamente al proprio mantenimento – concludono da Fare Grosseto – I progetti di sussidiarietà potrebbero educare e preparare al lavoro chi oggi non è integrato e vive ai margini della nostra società».