FOLLONICA – Circa un mese fa, l’amministrazione comunale, guidata da Andrea Benini, ha proposto di realizzare 200 parcheggi auto lungo via Don Leone in Pratoranieri.
«A noi piace – spiegano da Rifondazione Comunista Follonica – ragionare con calma sul tema, dopo che la sofferenza per la penuria estiva di parcheggi ci ha lasciato e possiamo pensare ai problemi della città e del quartiere senza la pressione dell’urgenza».
«Ci sentiamo in primis di rigettare al mittente le critiche di Fratelli d’Italia, i quali scodellarono il vecchio slogan “La giunta si attiva solo in vista delle elezioni”. Cosa preferirebbero gli emuli della Meloni, che gli ultimi mesi di mandato le amministrazioni non facessero nulla? A noi piace una giunta pienamente operativa fino agli ultimi minuti del proprio mandato, per rispondere alle esigenze del territorio. Inoltre, i tremendi fatti meterologici di questi giorni, ci consigliano di non accogliere la proposta del PSI di costruire parcheggi temporanei nelle vasche di laminazione (che rappresentano utili “sfoghi” nel caso di nubifragi) lungo via Don Leone».
«Da parte nostra, apprezziamo l’impegno del sindaco Benini per risolvere una criticità della città, ma come Rifondazione Comunista vogliamo sollevare questioni importanti. Per prima cosa, ci preme ricordare che il problema della mancanza dei posti auto è sentito nel quartiere nei fine settimana estivi, tra il 15 giugno e il primo settembre. Si tratta quindi di soli 18 giorni all’anno su 365. Ma Pratoranieri vive anche negli altri 347 giorni! Pianificare in funzione di picchi di traffico brevi e intensi, conduce al consumo di territorio ed alla desolazione. Fate un giro su google map sul nostro golfo e cercate di quantificare l’enorme superficie di terreno che è stata immolata negli anni ai parcheggi. Parcheggi sempre in superficie ovviamente, poiché la nostra città spesso avanti su molti temi sensibili come l’infiltrazione mafiosa, sulla questione riduzione del consumo di territorio è indietro di 30 anni: non si fanno parcheggi sotterranei o autosilos (che spesso si portano dietro soluzioni estetiche valide), non li si impongono neppure ai nuovi centri commerciali, ma si continua ad asfaltare, impermeabilizzare e cementificare ettari ed ettari di suolo che verrà utilizzato per pochi giorni l’anno. Abbassamento della falda acquifera, maggiore frequenza delle alluvioni, abbrutimento del paesaggio sono le conseguenze di questa miope gestione del territorio».
«Inoltre, a nostro avviso, è doveroso ricordare alcune criticità. E’ sbagliato pensare che il quartiere sia un dormitorio estivo, poiché molte persone vi vivono anche d’inverno. Quest’ultime sopportano con difficoltà la distanza dal centro cittadino. Ad esempio, le linee di autobus sono saltuarie, rarefatte e mal connesse con gli orari importanti della città (tipo l’apertura delle scuole). Alcune vie, come via Litoranea, via Caprera e la stessa via Don Leone rischiano di diventare piste di velocità per piloti scriteriati: servirebbero dissuasori di velocità o zona 30, sul modello del 99% delle località turistiche civili».
«Inoltre, ci preme ricordare la mancanza di sportelli bancari (come bancomat) e di esercizi commerciali. Per questo, riteniamo che l’amministrazione non dovrebbe concedere mai più varianti di destinazione d’uso per gli edifici previsti originariamente come “commerciali” e poi improvvidamente destinati ad uso “abitativo”. Purtroppo questa è una pratica che il governo del PD negli anni ha consentito troppo frequentemente sia a Pratoranieri sia nel resto della città».