GROSSETO – I lavoratori di Scarlino Energia contro la strumentalizzazione politica dell’inceneritore. C’è molta preoccupazione tra i dipendenti dell’azienda titolare dell’impianto del Casone, preoccupazione per il loro lavoro e per il loro futuro dopo anni di difficoltà e incertezza. E per questo rivolgono un appello ai sindaci del territorio, Follonica e Scarlino, lanciando una sorta di monito sulle eventuali responsabilità. Ai primi cittadini dicono: se ci licenziano verremo a bussare alla vostra porta.
«Negli ultimi 4 anni – si legge nella nota firmata di lavoratori e dalle rappresentanze sindacali -, tra ammortizzatori sociali, orari di lavoro ridotti, lavori a comando, nel bel mezzo dello scontro a cui assistiamo, siamo infatti ancora qui. I sindacati in accordo con l’azienda hanno trovato soluzioni “tampone” che non possono certo durare all’infinito. Per questo motivo chiediamo ai sindaci locali di evitare l’uso strumentale dell’inceneritore di Scarlino come cavallo di battaglia per l’ennesima campagna elettorale, di evitare di nascondere dietro ad una sbandierata campagna per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente quella che non è altro che una battaglia pregiudiziale nei confronti di un impianto che, alla luce dei fatti, risulta in regola per poter svolgere la propria attività. Il pregiudizio deriva dal fatto che sia l’Aal, che l’Arpat (unici enti preposti e superpartes per la tutela della salute e dell’ambiente) hanno sempre espresso un parere positivo alla ripartenza dell’impianto e quindi all’ottenimento di quell’autorizzazione rilasciata dalla Giunta Regionale da sempre contestata dalla politica locale».
«I lavoratori chiedono, ai sindaci in questione, chiarezza sulle loro posizioni laddove venga raggiunto il tanto inseguito scopo, perché si rivolgeranno ad essi per riscuotere quanto largamente promesso, a partire dal giorno successivo la perdita del posto di lavoro. Il sindaco Benini ricorda infatti che la battaglia contro l’inceneritore dura da oltre 10 anni . In questo periodo cosa è stato fatto per noi? Di parole ne son state dette tante; frasi di circostanza anche: “Certamente dovranno essere individuate strategie occupazionali alternative per i dipendenti di Scarlino Energia che hanno perso il lavoro”. Adesso siamo stanchi ma comunque aperti a qualsiasi tipo di incontro pubblico con le amministrazioni locali (che con l’occasione ufficialmente richiediamo), affinché tali strategie occupazionali, tanto sbandierate, possano essere manifestate».
«La politica locale, con questi atteggiamenti, non garantisce futuro a nessuno di noi e soprattutto ai nostri figli perché viene a mancare quella strategia di prospettiva priva di pregiudizio e priva di interessi di parte che sarebbe invece auspicabile per chi si impegna nella guida di un qualcosa a qualunque livello (dal locale fino alla guida di un Paese). Allo stesso tempo, i lavoratori chiedono all’Azienda, titolare di una nuova autorizzazione dal Luglio 2018, chiarezza sul futuro e, in base al progetto di ripartenza, un tempestivo reintegro di tutto il personale con contratti full time. In tutto questo, tutti i sindacati ,che da sempre seguono la vicenda, confermano il proprio impegno per la tutela dei diritti dei lavoratori e la salvaguardia della salute e dell’ambiente rivendicando sostegno per lo sviluppo del territorio (sempre più in difficoltà) e di un’occupazione di qualità, nell’interesse di tutta la collettività».