PORTO SANTO STEFANO – “Un radar dall’Argentario a Marte” questo il titolo dell’incontro che si è tenuto questa mattina a Porto Santo Stefano sulla storia di una passione, quella di Giovanni Picardi, uno di grandi pionieri italiani dello spazio e protagonista della scoperta dell’acqua nelle profondità del “pianeta rosso”.
«Lo scienziato – ricorda il comandante Daniele Busetto – amava l’Argentario: abitava con la sua grande famiglia al Residence “Il Carrubo” a Porto Santo Stefano e andava per mare nelle bellissime cale con il suo Fiord, raro motoscafo norvegese. Grazie agli studi e alle scoperte di questo scienziato sono state rilevate presenze di acqua su Marte,un lago che il team di scienziati ha proposto di chiamare Argentarium Lacus all’Unione Astronomica Internazionale, l’autorità riconosciuta per assegnare i nomi a stelle, pianeti, asteroidi e altri corpi celesti con sede centrale a Parigi, in ricordo del professor Picardi che ha realizzato il radar Marsis lo strumento che ha registrato appunto la presenza di acqua su Marte».
Al convegno, ospitato nella sala consiliare del Comune alla presenza del sindaco Francesco Borghini, sono intervenuti, davanti a un numeroso pubblico, il professor Enrico Flamini, professore dell’Università di Chieti e Pescara e Associato Agenzia Spaziale Italiana, il dottor Roberto Orosei dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e Istituto di Radioastronomia di Bologna, l’ ing. Roberto Somma Arma Aeronautica sez. Roma 2 “Luigi Broglio” Coordinatore Area Spazio e l’ingegner Enrico Zampolini Faustini di Thales Alenia Space, genero del professor Picardi «Che ha svolto con grade professionalità comunicativa – dice ancora Busetto – i ruoli di moderatore e di relatore. Ha chiuso l’evento la figlia Valentina con un sentimentale ma allegro saluto al padre».