GROSSETO – “Nell’agricoltura toscana trovano occupazione regolarmente oltre 21.500 stranieri provenienti da diversi Paesi. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti che ha collaborato al nuovo Dossier statistico Immigrazione 2018 Idos presentato di recente. Sono molti i “distretti agricoli” toscani dove i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso del florovivaismo pistoiese, della frutta nella valdichiana e della zootecnia maremmana” a farlo sapere è Coldiretti in una nota.
“I lavoratori stranieri – dice Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana – contribuiscono in modo strutturale e determinante all’economia agricola del Paese ed anche toscana e rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del nostro “Made in” alimentare nel mondo”. “Si tratta della conferma che è possibile assicurare la legalità per combattere inquietanti fenomeni malavitosi – continua Filippi – che umiliano gli uomini e il proprio lavoro e gettano un’ombra su un settore che ha scelto con decisione la strada dell’attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale”.
“Il nostro impegno per combattere tutte le forme di illegalità è concreto e di alto profilo come dimostrato con l’istituzione del nostro Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare con la guida del magistrato Gian Carlo Caselli – commenta Antonio De Concilio, direttore Coldiretti Toscana-. “In modo particolare – prosegue – siamo in campo per un forte contrasto al caporalato poiché penalizza lavoratori agricoli ed imprese oneste”.
“Ben vengano quindi – conclude Coldiretti – iniziative di contrasto al lavoro illegale come quella realizzata dalla Regione Toscana che ha promosso dal 2016 un protocollo sperimentale per contrastare sfruttamento e illegalità in agricoltura che è stato firmato da Inps, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Inail, da Coldiretti e dalle altre organizzazioni sindacali ed imprenditoriali. A seguito di questo protocollo, sono stati istituiti, presso i Centri per l’impiego, specifici elenchi di prenotazione per il settore agricolo nei quali possono confluire volontariamente tutti i lavoratori disponibili alle assunzioni o riassunzioni presso le imprese agricole”.