GROSSETO – Nato calcisticamente nel settore giovanile della Fiorentina, dove ha incrociato anche il Grosseto nell’era della Florentia Viola, Jacopo Zagaglioni, fiorentino classe ’85, rappresenta oggi i piedi del Grifone. Quelli buoni, s’intende, di quelli che non hanno bisogno del radiocomando per piazzare il pallone in punti impensabili del campo, manco fosse un’icona da tirare su una mappa Google. Sette anni di professionismo alle spalle, principalmente con le maglie di Perugia e Gualdo Tadino in serie C, ha vestito lo scorso anno la casacca del Ghivizzano in serie D per poi tornare, per motivi personali, vicino casa con la maglia del Grassina. Quest’anno Zagaglioni, fiorentino classe ’85, rappresenta a Grosseto il punto di riferimento del centrocampo ma anche uno degli uomini guida all’interno dello spogliatoio.
Che situazione ha trovato a Grosseto?
“Quando sono arrivato ho trovato una città ferita, delusa dai risultati dello scorso anno. E anche nello spogliatoio si sentiva forte la delusione e la rabbia per il risultato sfumato. Alcuni miei compagni, Gorelli su tutti, sono riusciti a fare da subito questo passaggio di consegne ai nuovi arrivati, me compreso”.
E la squadra sembra aver reagito bene, riuscendo a migliorare anche l’approccio alla gara…
“Stiamo prendendo sempre più fiducia come gruppo. Quando arrivano tanti giocatori è normale: inizialmente ci dobbiamo conoscere, dobbiamo fare amicizia, dobbiamo poterci fidare l’uno dell’altro. Ma ancora è presto, abbiamo giocato appena 6 gare di campionato”.
Secondo lei il passaggio al 442 ha fatto fare passi avanti al vostro gioco?
“I miglioramenti credo dipendano soprattutto da noi, dal fatto che ci stiamo conoscendo meglio partita dopo partita e stiamo aumentando la fiducia in noi stessi. Giocare con il 433 o con il 442, anche se poi è più un 4231, non è poi così importante. In campo non è quello che fa la differenza”.
Cambia però per lei: solo con Cretella nel 442, insieme a Cretella e Raito nel 433, giusto?
“Sì, esatto. Il mio ruolo è quello di schermo davanti alla difesa, anche se ho giocato quasi sempre come mezzala. Nel 433 con Raito a fianco ho più copertura e riesco a giostrare di più, mentre nel 442 devo stare più attento alla fase difensiva”.
Chi dei suoi compagni può ancora dimostrare tanto?
“Credo Camilli. Per me è un giocatore fantastico: è duttile e può giocare sia come ala sia come attaccante esterno. È un giocatore di categoria e ha dimostrato di poter cambiare il risultato in qualsiasi momento. Fin qua si è procurato due rigori dando una grande mano al gioco, ma sono sicuro che possa fare ancora di più”.
E Zagaglioni dove può arrivare?
“Spero di segnare almeno 5 reti e di continuare a dare il mio contributo alla squadra. Ma soprattutto spero di poter festeggiare con i tifosi qualcosa d’importante a fine campionato!”.