GROSSETO – Aggiornamento ore 10.31: “Corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falso ideologico e truffa ai danni dello Stato”. Sono questi, secondo il procuratore Raffella Capasso, i reati ipotizzati nell’operazione Black water che ha dato il via, questa mattina, a perquisizioni e sequestri nella sede di via Mameli di Acquedotto del Fiora, a Grosseto.
Il decreto di perquisizione riguarda 14 persone e quattro società. Le indagini sono state svolte dalla polizia giudiziaria, ossia la Polizia stradale e la municipale. Questa mattina il blitz ha visto coinvolti i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Grosseto, il personale della Polizia Stradale e della Polizia Municipale di Grosseto, nonché i finanzieri del Nucleo Repressione Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma.
Dalle indagini, sempre secondo la Procura, sarebbe «emerso che gli indagati, in concorso tra loro, avrebbero pilotato gare d’appalto della società a partecipazione pubblica Acquedotto del Fiora affinché le gare stesse venissero aggiudicate a quattro società: due di Siena, una di Grosseto e una di Milano. Durante l’operazione, sono stati notificati quattordici avvisi di garanzia per i reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio e turbata libertà degli incanti».
News ore 8.49: Guardia di finanza, Polizia, Polizia municipale. Da questa mattina la sede di via Mameli di Acquedotto del Fiora è passata al setaccio dalle forze dell’ordine che stanno effettuando alcuni controlli.
Al momento non si sa ancora il motivo di questo blitz, né cosa le forze si stia cercando. I dipendenti che stanno arrivando, visto l’orario di lavoro, entrano nell’androne ma non è permesso loro l’accesso agli uffici e per ora sono tutti al piano terra.