GROSSETO – Esentate dalla Scia oltre 3000 strutture recettive. Il via libera alla sburocratizzazione delle procedure per i titolari delle piscine private ad uso collettivo è arrivata oggi con il via libera del Consiglio alla proposta di legge presentata in aula dal presidente della commissione Sanità Stefano Scaramelli.
“Ringrazio il capogruppo Marras per avere segnalato con tempestività la problematica – ha detto in aula Scaramelli- e tutta la terza commissione per avere lavorato con velocità per risolvere il problema. Oggi è chiaro che non c’è nessun obbligo di presentazione della SCIA per l’adeguamento delle piscine private ad uso collettivo già in funzione. Grazie al lavoro dei nostri uffici c’è l’interpretazione autentica da dare all’articolo 14 della legge regionale del 2006 che disciplina la presentazione della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA). Abbiamo chiarito – ha proseguito Scaramelli- che la necessità di inviare la Scia non è prevista per le piscine già in funzione dal 2006 che è l’anno dell’entrata in vigore del regolamento regionale richiamato dalla legge. Finalmente sburocratizziamo e risolviamo circa 3000 casi, semplificando la vita a oltre 3000 operatori del settore turistico”.
Soddisfatto anche il capogruppo del Pd in Regione Leonardo Marras che aveva sollecitato ‘una soluzione rapida di questa questione, visti i numerosi casi di titolari di impianti che si sono visti recapitare le sanzioni per non avere presentato la Scia. “Pur rispettando tutta la normativa igienico sanitaria – ha detto Leonardo Marras in aula – sono stati multati con la conseguente sospensione dell’attività. Potete immaginare il danno per l’intero settore turistico recettivo”. Questa legge infatti chiarisce proprio le difficoltà che erano emerse in applicazione della legge numero 8 del 2006, dopo la quale sono stati infatti segnalati casi di contestazioni e sanzioni ai titolari di piscine già in esercizio per non avere presentato la SCIA.