GROSSETO – Ci sono due palestre ma i ragazzi debbono rinunciare alle ore di educazione fisica. È la situazione, paradossale, che sta vivendo la scuola media Galileo Galilei, in via Garigliano. Una situazione che la preside Loretta Borri, definisce «Paradossale, imbarazzante, e soprattutto inaccettabile. La nostra scuola quest’anno ha 20 classi, di cui ben sette prime, corrispondenti a 58 ore settimanali (tre cattedre più quattro ore) di educazione fisica. Ciò nonostante, pur essendo dotata di due palestre, la nostra scuola non può garantire agli alunni la totalità delle ore di educazione fisica cui hanno diritto, comprensive di una cattedra di potenziamento».
«La responsabilità di questa situazione non dipende dall’insufficienza degli spazi, dalla loro inagibilità o da una cattiva organizzazione dell’istituzione scolastica, quanto piuttosto dalle scelte dell’Amministrazione comunale – prosegue Borri -. L’annosa questione dell’uso delle palestre nella nostra scuola ha una lunga storia, che proviamo a sintetizzare: il Comune ha infatti assegnato “in via definitiva”, a partire dall’anno scolastico 2014/2015, una delle due palestre di via Garigliano alla scuola secondaria di primo grado Leonardo Da Vinci, appartenente all’istituto comprensivo 1, mancante di palestra per l’attività di educazione fisica. Già nel 2009 gli alunni della Da Vinci venivano trasportati con pullman, a fare educazione fisica nella palestra di via Garigliano, perché la palestra che avevano utilizzato in precedenza presso l’Istituto Tecnico, adiacente alla loro scuola, era stata “ceduta” agli alunni del liceo classico e scientifico a quel tempo in ristrutturazione. Fin da allora, ripetute richieste sono state presentate alla direzione dei servizi educativi del Comune di Grosseto da parte dei dirigenti che si sono avvicendati alla Galilei, ma non solo queste non hanno dato esito, anzi, si è giunti alla disposizione 942 e all’assegnazione definitiva di una palestra della Galilei alla Da Vinci».
«Le conseguenze – chiedono dalla scuola -? Grandissimi problemi organizzativi ogni anno, con pesanti vincoli di orario, fino alla situazione inaccettabile di quest’anno scolastico. L’utenza della Galilei è aumentata in modo consistente, e la scuola può “liberare” una palestra per sole 12 ore settimanali, contro le 16 di cui necessita la Da Vinci (con il vincolo dal lunedì al venerdì). In base alla vigente disposizione del Comune mancano dunque all’appello 4 ore di uso della palestra, che penalizzano gli studenti della Galilei». La dirigente del Comprensivo 6, Loretta Borri, ha chiesto all’Amministrazione comunale che almeno venisse messa a disposizione degli alunni della Galilei, per le quattro ore di educazione fisica mancanti, una palestra di un altro istituto scolastico ed un mezzo di trasporto per raggiungerla. Ricevendo però risposta negativa.
«Una situazione di stallo, dove l’unico punto fermo è la disposizione del 2014 che conferma l’utilizzo per 16 ore settimanali di una palestra della Galilei da parte della Da Vinci. Possibile che il numero di una delibera conti di più del numero degli alunni, e soprattutto del loro diritto all’istruzione? Non è davvero possibile trovare una soluzione che sia a favore di tutti e che tenga conto del fatto che dal 2014 ad oggi la situazione è profondamente cambiata?».