GROSSETO – «Sono state scoperte da don Franco Cencioni, proposto del Capitolo della Cattedrale di Grosseto, e da don Enzo Mantiloni, parroco di Caldana che nel 1970 fu ordinato sacerdote, in San Pietro, da Paolo VI insieme ad altri 278 giovani provenienti da ogni parte del mondo, le due teche nelle quali sono esposte le reliquie appartenute al Papa Beato, che il 14 ottobre sarà proclamato santo» a farlo sapere una nota della Diocesi di Grosseto.
La semplice cerimonia ha, così, ufficialmente dato avvio alla peregrinatio delle reliquie di Paolo VI nella diocesi di Grosseto, dove rimarranno fino a lunedì 8 ottobre. Si tratta di due casule, due stole, due calici, una pisside, un evangeliario e due biglietti autografi del Pontefice, provenienti dalla diocesi di Albano Laziale e dalla comunità di Nomadelfia.
Inoltre è stata esposta una delle pietre della Porta Santa del Giubileo del 1975, custodita nella parrocchia di Campagnatico. “Ad esse – ha spiegato don Claudio Piccinini, direttore dell’ufficio diocesano missionario che ha organizzato l’evento – si aggiunge la reliquia di un frammento di talare, custodita dal vescovo Rodolfo, e che sarà posta nella pietra dell’altare della chiesa di Madre Teresa, nel quartiere Cittadella di Grosseto, nel giorno della sua dedicazione il prossimo dicembre”.
Quest’ultima reliquia, insieme al bozzetto della ferula (il pastorale dei Papi) di Paolo VI saranno collocate sull’altare della cattedrale questa sera in occasione della veglia missionaria. Subito dopo la scopritura delle due teche, Paolo Trionfini, direttore dell’Istituto Paolo VI-Isacem, ha tenuta un’approfondita conferenza sul profilo umano e di fede di Giovanni Battista Montini, dagli anni giovanili fino alla sua elezione a Pontefice.