ARCIDOSSO – «Giovedì 27 settembre 2018, alle 21, il Maestro Namkhai Norbu ha lasciato questa esistenza terrena, all’età di 80 anni, in modo sereno e pacifico, nella sua residenza di Gadeling, Merigar (Arcidosso)» a dare l’annuncio ufficiale, dopo il susseguirsi di note di cordoglio, è una nota della comunità fondata dal Mestro.
«Centinaia di studenti da ogni parte del mondo, appresa la notizia che la salute del Maestro era in declino, si sono messi in viaggio verso Merigar per riunirsi nel Gonpa e onorare il Maestro con un senso di profonda gratitudine per i suoi preziosi insegnamenti – dice la nota – personalità di grande valore spirituale, ha saputo con grande sensibilità e saggezza porsi al servizio degli altri, indicando a migliaia di persone la via della consapevolezza».
Lo scorso 10 Settembre gli era stata riconosciuta l’eccezionalità dell’impegno e del contributo alla società tutta, con il conferimento dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana «In vita Namkhai Norbu – aggiunge la nota – ha ricevuto molti riconoscimenti, sia in Patria che all’estero, per la sua vasta attività culturale, ma anche per il suo impegno sociale».
«Namkhai Norbu Rinpoche, eminente studioso della cultura del Tibet, è stata una figura unica nel panorama spirituale contemporaneo – sottolinea la comunità – Nel corso degli anni la sua fama si è diffusa nel mondo, sia per lo straordinario valore delle sue ricerche sulla cultura tibetana che per il suo essere maestro di Dzogchen Atiyoga, un insegnamento antico, autentico patrimonio dell’umanità, di cui è stato uno dei massimi rappresentanti viventi. Lo Dzogchen consiste in un insieme di conoscenze che mirano all’evoluzione interiore dell’individuo».
«Avendo compreso l’importanza che questo insegnamento può avere per le popolazioni occidentali, il maestro Namkhai Norbu si è prodigato per trasmettere questo sapere, offrendo con profonda competenza e umanità le sue conoscenze alle persone interessate. Per mantenere intatta la sorgente originale di questa conoscenza, si è adoperato anche per la preservazione della lingua e della cultura tibetana. Infatti per Namkhai Norbu, che sin dalla sua infanzia ha studiato con grandi maestri, è sempre stato fondamentale rispettare la trasmissione e il lignaggio dell’insegnamento, pur adattandolo a culture e tempi attuali, per renderlo fruibile a un numero sempre più ampio di persone».
«A questo scopo ha sviluppato un sistema di conoscenza filosofica, etica e psicologica – conclude la comunità – un metodo rigoroso, ma profondamente innovativo, mirato a trasmettere la conoscenza essenziale dello Dzogchen in forme efficaci e utili per chi vive nel mondo moderno».
Namkhai Norbu ha condiviso il proprio sapere anche per quanto riguarda gli studi e le ricerche sulla lingua, cultura e civiltà del Tibet, proseguiti anche dopo il concludersi dell’attività accademica come professore di Lingua e Letteratura Tibetana presso lกฏIstituto Universitario Orientale (IUO) di Napoli. Attraverso un lungo e paziente lavoro di ricerca, egli ha approfondito la storia delle origini della civiltà tibetana precedenti alla diffusione del buddhismo in Tibet e ha proposto una lettura innovativa rispetto alla storiografia ufficiale del suo paese di origine, riconoscendo il valore, per lungo tempo rimasto pressoché sconosciuto, delle religioni pre-buddhiste. I risultati della sua ricerca hanno esercitato interesse in ambito accademico, nazionale e internazionale.
Per rendere accessibile tale conoscenza, ha creato una scuola di studiosi e traduttori specializzati, che contribuiscono allo sviluppo degli studi sul sapere tibetano, sia in ambito accademico che con attività di divulgazione rivolta ad un vasto pubblico. L’importanza storica dell’impegno culturale e accademico di Norbu risiede nella valorizzazione del linguaggio, della cultura e delle arti, come strumento di salvaguardia dell’identità anche delle minoranze a rischio di estinzione.
Da anni promotore anche di numerose attività a sfondo umanitario, Namkhai Norbu ha contribuito allo sviluppo sociale e culturale di popolazioni asiatiche e non, operando attraverso la ONLUS A.S.I.A. (Associazione per la Solidarietà Internazionale in Asia), che dal 1988 agisce, in contatto con le autorità locali e nel rispetto dei vari contesti sociali in cui opera, in Qinghai, Gansu, Sichuan, Regione Autonoma Tibetana, Cina, Sri Lanka, Nepal, Myamar, India, Mongolia e Italia.