SCANSANO – «Leggo con stupore sul quotidiano on line “Il Giunco” le dichiarazioni sbalorditive, di Francesco Marchi, sindaco del comune di Scansano, che si lamenta per la chiusura dell’Ufficio di segreteria che si occupava delle Scuole dell’infanzia, elementari e medie del comune». Loretta Borri, dirigente dell’istituto comprensivo 6, di cui fanno parte anche Scansano e Pomonte risponde così al primo cittadino di Scansano.
Borri, oltre a «respingere al mittente il poco cortese e gratuito insulto (cito testualmente “Chi ha preso tale scellerata decisione”), tengo a precisare che ho preso proprio io, in prima persona, tale decisione, confortata anche dal Dsga (direttore dei servizi generali ed amministrativi quello che una volta era il segretario) Antonella Chirotti che è a capo della segreteria. Rammento al sindaco che l’inizio del decadimento dell’autonomia delle scuole del suo comune coincide con il primo settembre 2012».
«Inoltre contesto la dichiarazione che al Comune non è giunta comunicazione alcuna. I primi giorni di settembre, su suo formale invito, io sono venuta a Scansano con il mio Dsga, mi sono incontrata con i suoi delegati all’istruzione, Agnese Raffo, e alla cultura, Enrico Luigi Riva – afferma Borri -. Nel corso di tale incontro sono state prese in esame le varie problematiche, ed al termine della riunione abbiamo rilasciato le nostre risposte e dichiarazioni in maniera chiara, che non desse adito a interpretazioni difformi e/o personali. Se poi tra il sindaco ed i suoi assessori, la comunicazione difetta, non è problema che mi riguardi. Invito il sindaco Marchi a consultarsi con chi di dovere prima di rilasciare dichiarazioni avventate ed accuse infondate a mezzo stampa verso persone che lavorano quotidianamente in modo assiduo e tenace per garantire il miglior servizio possibile a tutte le scuole del Comprensivo 6 di Grosseto, Pomonte compreso».
Poi il dirigente scolastico del Comprendivo 6 ritorna sugli anni passati: «Nell’anno scolastico 2012-2013 la Regione Toscana, nell’ottica dei tagli di risorse a varie istituzioni di valore primario, come l’istruzione ha ideato e creato gli Istituti Comprensivi, che senza scendere nei dettagli, prevedevano l’accorpamento di varie scuole, anche distanti tra di loro con una scuola di dimensioni maggiori, che poi avrebbe provveduto all’amministrazione didattica e dei servizi anche di quelle incorporate. Le scuole di Scansano, che anche in precedenza erano in una situazione ibrida, nel senso che, negli ultimi anni, pur mantenendo aperta una segreteria per gli atti amministrativi guidata dal Dsga, non aveva la figura apicale cioè un dirigente titolare in pianta stabile, ma bensì un reggente che presenziava saltuariamente perché aveva l’incarico principale assegnato presso un altro Istituto molto più importante come numero di studenti. Questa situazione si è protratta fino al 31/8/2012. Dal giorno dopo, con l’avallo della quasi totalità dei sindaci della provincia di Grosseto, è stato dato corso al riordino degli istituti scolastici, che non avevano un numero stabilito di utenti accorpandoli ad altre scuole più grandi anche se distanti tra di loro. Questo, come già detto, è stato voluto dalla Regione Toscana, sono state consultate, per un loro parere, le autorità locali, in primis i sindaci i quali evidentemente sono stati consenzienti a queste fusioni perché sono avvenute. Era evidente che lo stravolgimento che veniva apportato, avrebbe poi nel tempo rivelato “la sciaguratezza” (in questo caso ritengo il termine appropriato), e che tale scelta avrebbe procurato disagi a studenti, genitori, insegnanti coinvolti loro malgrado».
«In pratica è successo che la politica locale con la Provincia in testa supportata dalla quasi totalità dei primi cittadini ha dato corso ai dettami della Regione Toscana, accettando che le loro scuole fossero assorbite da istituti più grandi, per lo più con sede a Grosseto ed in parte minore nei paesi più popolosi della nostra Provincia, perdendo in tal modo l’autonomia didattica ed amministrativa. Mi preme precisare che la Provincia di Grosseto è stata la prima e la più solerte ad adeguarsi in maniera affrettata e confusionaria alle nuove norme. Ci furono altre province toscane che si adeguarono in maniera molto più lenta ponderata e ragionata, addirittura alcune, anche a livello nazionale non si sono proprio adeguate, pur di mantenere le proprie peculiarità ed autonomie e creare il minor disagio possibile a Insegnati, Studenti ed alle loro famiglie. Ricapitolando per il sindaco di Scansano Francesco Marchi, è dal 1/9/2012 che nelle scuole del suo paese non è consentito avere uffici di segreteria aperti regolarmente perché non previsti. Nonostante queste norme la sottoscritta, in qualità di dirigente, immedesimandomi nella situazione di disagio, con enorme sforzo, mi sono accollata l’onere di inviare per due giorni a settimana un’assistente amministrativa presso la sede di Scansano, via Diaz sottraendola alla segreteria centrale».
«Bisogna considerare che, anno dopo anno, giorno dopo giorno, le segreterie delle scuole sono sempre più oberate da incarichi e lavori, che sempre di più vengono attribuiti alle scuole sollevandoli da altri enti. Il personale delle segreterie scolastiche è continuamente costretto ad acquisire nuove conoscenze e competenze su materie che fino ad ieri erano avulse dall’ambito scolastico, il disagio con cui le scuole convivono è completato da una graduale, ma costante, diminuzione di personale. Alla luce di quanto sopra esposto, visto l’esiguo numero di pratiche trattato dall’assistente amministrativa che per due giorni alla settimana era presente presso la struttura di Scansano “B. Croce”, considerato il disagio che si creava alla segreteria del 6° I.C. di Grosseto, come dirigente, sentito anche il parere del Dsga Antonella Chiarotti è stata presa la decisione di sospendere questo servizio per le motivazioni descritte sopra».