FOLLONICA – «Finalmente le forze politiche della pseudo sinistra di Follonica e provincia hanno preso una posizione chiara sulla questione inceneritore di Scarlino denunciandone la inadeguatezza dopo aver sostenuto per anni la necessità di tale impianto» così Rifondazione commenta la vicenda politica che ha rimesso in discussione la riapertura dell’impianto.
«Posizione che Rifondazione Comunista – spiega Prc in una nota – fin dal 2007 sta sostenendo, rilevando il sostanziale fallimento del piano rifiuti regionale sbilanciato verso la produzione di CDR e di conseguenza verso gli inceneritori. Chiedevamo allora una revisione sostanziale dei piani regionali e provinciali di gestione dei rifiuti, in coerenza con gli obbiettivi nazionali, per puntare decisamente sulla riduzione del monte rifiuti attraverso una raccolta spinta del porta a porta, ed il superamento degli inceneritori con nuove tecnologie di impianti di trattamento meccanico biologico a freddo per la parte indifferenziata».
«E’ chiaro – prosegue la nota – considerazioni di questo tipo innescano problematiche fondamentali ed importantissime sulla gestione del personale impegnato nell’incenerimento. Ma soluzioni in tal senso erano già allora prospettate attraverso una ricollocazione dei lavoratori addetti in un nuovo e più realistico sistema di gestione rifiuti.
Il passaggio da raccolta rifiuti stradale (con cassonetti) al porta a porta, già di per se stesso necessita di posti di lavoro aggiuntivi ed i dati di vari consorzi che si sono trasformati in tale senso (es. Consorzio Priula) lo dimostrano ampiamente;
«Inoltre – aggiunge la nota – altri lavoratori possono essere collocati negli eventuali sistemi di trattamento meccanici biologici a freddo che abbiamo ipotizzato per il trattamento della parte indifferenziata residua alla raccolta porta a porta. Infine, ma non ultimi, altri posti di lavoro possono reperirsi, e sono di fondamentale importanza e strettamente collegati all’inceneritore di Scarlino, nella ormai non più improrogabile attuazione delle bonifiche della piana di Scarlino che da oltre 25 anni aspettano di essere completate.
«Ci sorprende l’atteggiamento delle pseudo sinistre – attacca Prc – che negli anni passati non hanno mai preso posizione decisamente contrastante con le politiche di gestione rifiuti della regione e che solo ora, forse finalmente, si accorgono della inadeguatezza delle scelte regionali e provinciali fatte in passato; si sono sempre limitate a sostenere, e solamente in parte, la chiusura dell’inceneritore di Scarlino non considerando in profondità le conseguenze sulla situazione dei lavoratori, senza proporre soluzioni alternative che avrebbero potuto compensare tale chiusura attraverso ricollocazioni adeguate»
«In questo quadro condividiamo la necessità immediata di rinnovo degli ammortizzatori sociali proposta per la tutela degli interessi dei lavoratori – conclude Rifondazione – ma riteniamo altresì che contemporaneamente le forze politiche, che amministrano Follonica e Scarlino, debbano farsi carico, senza ulteriori rinvii, a sostenere urgentemente presso la Regione un sistema complessivo della gestione rifiuti e delle bonifiche che tenga conto delle reali necessità e contemporaneamente della esigenza di non perdere ulteriori posti di lavoro».