FIRENZE – L’aula del Consiglio regionale ha discusso questa mattina le mozioni sull’inceneritore di Scarlino, solo quella del Partito Democratico, presentata dal capogruppo Leonardo Marras è stata approvata a larga maggioranza, con l’astensione dei consiglieri della Lega.
“Sono stato accusato di non ascoltare le comunità e di andare contro agli interessi del territorio, un territorio in cui vivo e che ho l’onore di rappresentare nelle istituzioni da anni. Rimando indietro gli attacchi, ovviamente, perché l’atto che ho presentato, e che è stato approvato dall’aula, parla da solo: chiede impegni precisi alla giunta, guardando alle ricadute economiche e ambientali dell’impianto sull’area della piana di Scarlino”. Commenta Leonardo Marras, capogruppo PD Regione Toscana, dopo la discussione in aula della mozione sull’inceneritore di Scarlino.
La mozione di Marras impegna la giunta a: riferire se realmente nel procedimento di autorizzazione dell’inceneritore non si è tenuto conto dello studio del Cnr di Napoli, della relazione tecnica dei CTU e della richiesta di Valutazione d’impatto sanitario avanzata più volte dai Comuni di Follonica e Scarlino e perché; e se alla luce di ciò non ritenga opportuno rivedere il proprio orientamento.
“Non sono contrario all’utilizzo di termovalorizzatori per la gestione dei rifiuti, lo ribadisco, ma è necessaria una seria riflessione sugli impianti che devono garantire efficienza, tecnologie all’avanguardia e, soprattutto, rischio zero per la salute. E l’impianto di Scarlino, è evidente, non risponde a questi requisiti – prosegue Marras –. Sono due i piani da considerare: quello politico, che si esprime attraverso la pianificazione e quello economico, che considera l’impianto come attività che sta sul mercato. Per quanto riguarda il primo, dal punto di vista della pianificazione regionale, come condiviso anche nel documento di fine mandato, il nuovo Piano regionale dei rifiuti dovrà contenere la previsione degli impianti necessari allo smaltimento per garantire l’autosufficienza della Toscana disegnando una visione chiara e di lungo periodo della gestione del ciclo integrato dei rifiuti, per questo se un nuovo impianto non si fa a Case Passerini allora è evidente che non si fa da nessuna altra parte della regione, men che meno si può pensare che sia Scarlino a sostituire l’impianto di Firenze, già molto avanti rispetto al primo dal punto di vista della sicurezza e delle tecnologie. Il punto di vista industriale, invece, è strettamente legato a quanto detto prima: per stare sul mercato dobbiamo pretendere una struttura all’avanguardia, sicura, di nuova generazione che quindi possa rispettare le regole del mercato e non partire con l’aggravante di una struttura inadatta e già abbondantemente sorpassata”.
“Ringrazio i sindaci di Follonica e Scarlino e gli altri rappresentanti del territorio che stamani erano in Consiglio – conclude –, è stato un dibattito franco ma sicuramente importante per la Maremma e per il futuro del nostro territorio. Ci tengo a precisare abbiamo bocciato le mozioni degli altri gruppi perché solo strumentali, prive di ogni logica concreta che tenga conto delle competenze del Consiglio e degli altri organi a cui si rivolge l’indirizzo.
L’auspico resta dunque che si torni sulla decisione del via libera all’inceneritore valutando attentamente, di nuovo, tutti gli elementi a disposizione per arrivare ad una conclusione che non sia rischiosa né gravosa per il nostro territorio”.