SCARLINO – «Dire inquetante è poco. Il consigliere Francesca Travison della lista “Il coraggio di cambiare” di Scarlino ha usato su Facebook espressioni, come spesso le accade, e modi denigratori non consoni e irrispettosi per il ruolo istituzionali che ricopre» è duro il sindaco Marcello Stella nella critica di un post della consigliera di minoranza apparso sui social.
«Certe espressioni non fanno certo certo bene a tutta la comunità di Scarlino e alla sua immagine e sempre più denunciano una pericolosa deriva verso la macchina del fango – prosegue il sindaco – mi riferisco a un post inserito su Facebook, in merito all’intervento fatto dai vigili del fuoco giovedì pomeriggio sul tetto della scuola media del capoluogo, nel contesto del quale usa il termine “buffoni”, specificando solo di non riferirsi ai Vigili del fuoco».
Il post additato dal sindaco è stato pubblicato sul profilo personale della consigliera il 20 settembre alle 14 e 43e dice: «BUFFONI !!!! ( non è rivolto ai Vigili del Fuoco, per l’amor di Dio) Tetto delle scuole elementari….» ed è corredato dalle immagini dei Vigili del fuoco che intervengono sul tetto della scuola.
«I Vigili – racconta il primo cittadino – erano stati, infatti, chiamati dal Comune a seguito di una segnalazione fatta dal consigliere Travison, come al solito sui social network e mai all’ufficio competente, per riposizionare alcune tegole che si erano spostate sul tetto dell’edificio scolastico. Tali affermazioni sono la dimostrazione del poco rispetto, non solo per Scarlino, ma per tutti i cittadini che non meritano tale arroganza».
«E’ giusto criticare nel rispetto dei ruoli – sottolinea il sindaco – ma non certo strumentalizzare dopo aver lei stessa fatto una segnalazione su Facebook, che ha visto un rapido intervento dell’ufficio comunale preposto e dei Vigili del Fuoco».
«Dovrebbe chiedere pubblicamente perlomeno scusa a tutti gli Scarlinesi e a tutti i lavoratori del Comune – conclude Stella – mi dissocio in modo netto da questo genere di espressioni e modi di comunicare che non rispettano i ruoli istituzionali e il mio modo di essere».