GROSSETO – «Che una forza di governo venga in gita in Maremma dicendo che gli agricoltori sono esasperati e che dobbiamo trovare subito soluzioni è fantomatico, poiché lo fa come se appartenesse ancora ad un partito di opposizione». Fausto Bandinelli, responsabile agricoltura segreteria provinciale PD Grosseto commenta così la visita e le dichiarazioni in merito ad agricoltura e predatori del consigliere regionale pentastellato Gabriele Bianchi.
«Per anni i suoi alleati leghisti hanno spifferato a tutti che la colpa delle predazioni e dei danni alle colture era solo della sinistra di governo, che tra le sue pieghe ospita ambientalisti estremi, che pur di difendere predatori ed ungulati avrebbe svenduto una intera economia basata sulla pastorizia e l’agricoltura in generale. Ora che il cosiddetto governo del cambiamento è in carica, cosa è stato fatto: niente».
«In Maremma esiste un comitato, presieduto dalla vicesindaco maglianese Mirella Pastorelli, la quale, alle ultime amministrative, ha fatto incetta di voti prodigandosi come paladina della lotta alle predazioni, visitando tutti i luoghi delle istituzioni toscane ed anche nazionali ed i risultati non si sono visti – prosegue la nota -. Il ministro dell’agricoltura Gian Marco Centinaio in visita in Toscana nel periodo post-elettorale promise l’eradicazione completa di lupi ed ibridi dal nostro territorio mentre poco tempo fa il leghista Mario Lolini, vicepresidente della Commissione agricoltura, parlamentare grossetano, ricevendo il Comitato pastori d’Italia ha dichiarato: “Il lupo non si può cacciare”. Che grande scoperta verrebbe di dire».
«Io inviterei l’attuale maggioranza di governo di venir a portare notizie ai pastori quando queste sono concrete. Avevano promesso di disattendere le normative europee che impediscono alcune azioni di difesa dal triste fenomeno e ad oggi ovviamente non è avvenuto poiché noi avevamo capito che era mera propaganda. Tornino con dati certi perché di chiacchiere ne abbiamo fatte anche troppe. Concludendo vorrei far notare alle forze in campo che tutti gli incentivi tra cui cito l’eliminazione del de minimis, il sostegno per il mantenimento dei cani da guardiania ed i contributi per le recinzioni possono essere una parte della soluzione del problema ma ribadisco con fermezza il fatto che dobbiamo ridare dignità agli allevatori permettendogli di fare il loro duro lavoro perché le pecore non le allevano per farle mangiare ai predatori e la stessa dignità deve essere garantita agli agricoltori tutti, perché veder distrutti i propri raccolti dagli ungulati che sono ormai in sovrabbondanza non é quello che dopo la semina ci si aspetterebbe».