GROSSETO – Al 31 dicembre 2017, i residenti presenti sul suolo italiano ammontavano a quasi 60,5 milioni, cifra inferiore di oltre 100 mila unità all’anno precedente, per una diminuzione relativa dello 0,17%. Non dissimile è la variazione tendenziale che ha caratterizzato l’andamento regionale (-0,15%), territorio in cui risiedono oltre 3,7 milioni d’individui e che in un anno ne ha persi circa 5.500. Entrambe le variazioni appaiono peggiori rispetto a quelle calcolate alla fine del 2016. Tale peggioramento investe quasi tutte le province toscane e, fra queste, Grosseto che, con una popolazione di 222 mila abitanti, chiude l’anno con un calo dello 0,39%.
Residenti al 31/12/2017 per sesso e variazioni tendenziali |
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Territorio |
31/12/2016 |
31/12/2017 |
Saldo |
Variazione % |
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Totale |
Maschi |
Femmine |
Totale |
|||
Grosseto |
223.045 |
107.131 |
115.044 |
222.175 |
-870 |
-0,39 |
Toscana |
3.742.437 |
1.803.203 |
1.933.765 |
3.736.968 |
-5.469 |
-0,15 |
Italia |
60.589.445 |
29.427.607 |
31.056.366 |
60.483.973 |
-105.472 |
-0,17 |
Elaborazione Centro Studi e Ricerche CCIAA Maremma e Tirreno su dati ISTAT |
L’andamento tendenziale dei quattro sistemi economici locali (SEL) che compongono la provincia è unico ed orientato in senso negativo, anche se emergono differenze abbastanza marcate: la minore perdita di popolazione la fa segnare l’Area grossetana (-0,24%) mentre la peggiore è a scapito dell’Albegna-Fiora (-0,67%).
Nel 2017 il saldo naturale è risultato negativo per 1.547 unità ed il saldo è in peggioramento rispetto all’anno precedente. Il risultante tasso di crescita naturale (-6,95‰), è il più basso in Toscana (-4,93‰) e si pone ampiamente al di sotto al dato nazionale (-3,15‰).
Il saldo migratorio totale è positivo (+677 unità) ma si evidenzia un calo rispetto al 2016, come del resto accade in Toscana ma non in Italia. Il tasso di crescita migratorio è pari a +3,04‰, valore in linea con la media regionale (3,47‰) e nettamente superiore a quella nazionale (+1,41‰).
Anche nel 2017 il saldo migratorio non è stato in grado di colmare il gap di popolazione evidenziato dal saldo naturale, in ciascuno dei territori considerati. La somma algebrica delle due componenti (o tasso di crescita totale) fa registrare un valore pari a -3,91‰ per la provincia maremmana. In estrema sintesi, l’attrazione esercitata verso coloro che provengono da altri comuni o dall’estero è stata più che annullata da un saldo naturale di dimensioni preoccupanti.
Altra “prova” del fatto che la popolazione grossetana sia mediamente più anziana rispetto a quella dei territori di benchmark, si ottiene dall’analisi delle componenti del tasso naturale, ossia il tasso di natalità e quello di mortalità. Così come accaduto negli anni precedenti, anche nel 2017 il tasso di natalità (5,98‰) raggiunge un valore inferiore a quelli regionale (6,98‰) e nazionale (7,57‰) ma, fatto forse più importante, risulta in calo rispetto al 2016. All’opposto, il tasso di mortalità (12,93‰) è superiore a quello calcolato per i due più elevati livelli e risulta in lieve diminuzione nel confronto con l’anno precedente.
A fine 2017 gli stranieri residenti in Italia ammontano a poco più di 5,1 milioni e rappresentavano l’8,5% del totale della popolazione presente sul suolo nazionale. Rispetto all’anno precedente se ne rileva un incremento assoluto di quasi 100 mila unità, ossia l’1,9% in termini relativi. In Toscana si contano circa 408 mila residenti stranieri, 8 mila in più dell’anno precedente, per una variazione percentuale di due punti; essi incidono sulla popolazione totale per quasi l’11%, quasi 2,5 punti percentuali in più del valore nazionale. Alla stessa data Grosseto ne ospitava quasi 23 mila, con una variazione tendenziale del +2,0% ed un peso pari al 10,3%. I romeni rappresentano la comunità più numerosa, seguiti dagli albanesi, macedoni, marocchini e ucraini.
La distribuzione per frequenze delle età della popolazione presente in provincia di Grosseto si caratterizza per una massiccia presenza di età over 40: le età maggiormente rappresentate sono quelle del decennio che va dai 44 ai 54 anni, con un picco ai 53, poi si rilevano altri due punti di massimo in corrispondenza dei nati subito prima e subito dopo la seconda guerra mondiale. È piuttosto bassa la presenza di residenti under 30, fatto ancor più preoccupante perché a “mancare” sono soprattutto i bambini da zero a cinque anni.
A livello locale si fanno mediamente meno figli rispetto ai territori di confronto anche se il primo figlio viene partorito praticamente alla stessa età in tutta Italia. Gli indici strutturali ribadiscono la presenza di una popolazione più anziana: solo per citarne uno, l’indice di vecchiaia (numero di over 65 ogni 100 under 14) è pari a 169 punti in ambito nazionale, 201 in quello regionale, a Grosseto assume il preoccupante valore di 238 punti. La maggiore presenza di anziani non significa necessariamente una vita più lunga: la speranza di vita a 65 anni così come la speranza di vita alla nascita sono entrambi in linea con la media regionale e con quella nazionale.
Alcuni indicatori demografici (in rosso i dati riferiti al 2016) |
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Territorio |
Numero medio di figli per donna |
Età media al parto |
Speranza di vita per sesso |
Indice di vecchiaia |
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Maschi |
Femmine |
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alla nascita |
a 65 anni |
alla nascita |
a 65 anni |
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Grosseto |
1,25 |
31,5 |
80,7 |
19,4 |
85,1 |
22,7 |
237,8 |
Toscana |
1,30 |
31,9 |
81,2 |
19,5 |
85,5 |
22,7 |
201,4 |
ITALIA |
1,34 |
31,8 |
80,6 |
19,1 |
85,0 |
22,3 |
168,9 |
Elaborazione Centro Studi e Ricerche CCIAA Maremma e Tirreno su dati ISTAT |