GROSSETO – Discariche sotto sequestro e ciclio dei rifiuti: la commissione d’inchiesta del Consiglio regionale presieduta da Giacomo Giannarelli (M5s) ha tenuto le audizioni dei vertici di Ato Sud e della società di gestione Sei Toscana, nel pomeriggio di ieri, mercoledì 19 settembre. Per l’Ato Toscana Sud, sono stati sentiti Alessandro Ghinelli, sindaco di Arezzo e presidente dell’assemblea dei sindaci, Alessandra Biondi, sindaco di Civitella Paganico e presidente del consiglio direttivo, e il direttore generale Paolo Diprima.
Numerose le domande dei consiglieri della commissione – erano presenti anche Serena Spinelli (Art.1-Mdp), Monica Pecori (Gruppo misto), Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra), Maurizio Marchetti (Forza Italia), Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia) – che hanno chiesto informazioni riguardo alla gestione del ciclo dei rifiuti: regolazione dei flussi dei rifiuti, tariffe, rapporti con la società di gestione, capacità di controllo sulla tariffazione. È stata ripercorsa la vicenda della discarica di Cannicci, finita sotto sequestro dal giugno 2017 fino alla primavera di quest’anno: sequestro probatorio finalizzato a indagine a seguito di un incendio. Attualmente, è stato precisato, nella discarica di Casa Rota, “c’è un lotto di ammendante posto sotto sequestro perché non conforme ai requisiti, che ha bloccato la funzionalità del magazzino in cui si trova collocato”.
L’Ato Toscana Sud, ha spiegato il sindaco Ghinelli, “grazie a un lavoro buono, corretto, mantiene l’autosufficienza, è dotato di una solida base impiantistica”, tanto da trovarsi ora, quanto agli impianti, “in una condizione di ridondanza: annualmente riceve 100mila tonnellate di rifiuti dall’Ato Toscana centro. Credo che il nostro sia quello che funziona meglio in Toscana”. “La parte amministrativa contabile dell’Ato funziona – ha osservato ancora Ghinelli –, altro discorso è il pessimo rapporto che abbiamo con il gestore”.
Per Sei Toscana erano presenti il presidente Leonardo Masi, l’amministratore delegato Marco Mairaghi, il direttore generale Alfredo Rosini, con gli esperti nominati dal prefetto Massimo Paoluzi e Salvatore Santucci.
I dirigenti di Sei Toscana e gli esperti che affiancano la società anche in questa fase hanno comunicato, riguardo alle discariche che fanno riferimento alla società di gestione, che non sono in corso provvedimenti di sequestro. Hanno illustrato lo stato attuale di attività della società e fornito informazioni riguardo alla notifica dell’udienza preliminare del procedimento penale che coinvolge ex amministratori Ato e Sei Toscana. Quanto all’attività di gestione, sono state evidenziate “criticità reddituali nel contratto con Ato, che a oggi non è remunerativo”, con il conseguente proposito di aprire, sempre con Ato, “un tavolo di confronto finalizzato a un equilibrio del risultato economico”. Su domanda del consigliere Marcheschi, è stata confermata la previsione di 150 assunzioni, a seguito di accordi sindacali, principalmente stabilizzazione del personale, di qui al 2020. Confermata anche l’esistenza “di interessi di mora per 6milioni e 800mila euro”, per ritardati trasferimenti da parte dei Comuni, “quasi tutti ancora in ritardo: circa novanta”. Sei Toscana ha consegnato alla commissione il piano industriale in fase di approvazione.
Il vicepresidente Francesco Gazzetti (Pd) ha ricordato che il perimetro di inchiesta della commissione è circoscritto “alle discariche sotto sequestro e al ciclo dei rifiuti ad esse connesso”. Ha fatto riferimento alla comunicazione del presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, del 19 giugno (data di insediamento) e messa a verbale nella seduta del 4 luglio”. Con il lavoro della commissione “si sta producendo un grande equivoco – ha dichiarato Gazzetti –. Per la gran parte della seduta ci siamo occupati di questioni che non hanno attinenza diretta con il tema assegnato”. Il presidente Giannarelli ha richiamato la delibera con la quale l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale istituisce la commissione: “Per giungere alle necessarie conclusioni è opportuno affrontare tutte le questioni rilevanti del ciclo dei rifiuti in Toscana. Rilevo che il Partito democratico non vuole che si parli della questione rifiuti, a cominciare dal Piano regionale”.
Anche la consigliera Serena Spinelli (Art.1-Mdp) ha rivolto al presidente la richiesta “di chiarire con più precisione” la direzione: “Parlare di tariffe non mi sembra il tema oggetto dell’inchiesta”. Gazzetti ha chiesto la convocazione urgente dell’ufficio di presidenza della commissione “per concordare le prossime audizioni”.