GROSSETO – «Mura di Grosseto: priorità o santino da campagna elettorale?» a chiederlo è il segretario comunale del Pd, Leonardo Culicchi, che interroga il Comune di Grosseto sulle scelte fatte per aiutare il presidente dell’istituzione mura e sui fondi spesi fino a questo momento.
«In questi giorni si è parlato e discusso parecchio sull’argomento mura – ha spiegato il segretario comunale del Pd, Leonardo Culicchi – per questo ho accettato l’invito di Alessandro Capitani, presidente dell’istituzione mura, a partecipare alla raccolta fondi a favore del nostro primo monumento cittadino. Il Partito democratico grossetano è fatto di persone che amano la propria terra e, a differenza di quanto scrive l’assessore Fabrizio Rossi, non fanno il tifo contro la città e ancor meno contro il suo monumento più importante. Aver creato un organo che possa trovare risorse e sviluppare idee e progetti per far tornare le nostre mura un centro vitale della città è un atto meritevole, ma mi auguro che l’amministrazione gli dia anche gambe per camminare e non lo usi soltanto come santino da campagna elettorale».
«I grossetani però – sottolinea il segretario – vogliono sapere se il Comune considera le mura davvero una priorità oppure no. Il dubbio mi viene per le scelte fatte fin qua. Ha ragione in questo caso Matteo Della Negra, di Grosseto al centro, quando scrive che i 49mila euro destinati alle tre anteprime promozionali per gli eventi organizzati da Grosseto Fiere potevano servire per mettere in sicurezza i parapetti. O ancora mi chiedo se i fondi spesi per trasferire la sede del Polo universitario e le sue aule telematiche da via Zanardelli a piazza della Palma, nell’ambito dei lavori per la realizzazione della fantomatica casa della sicurezza, potevano in qualche modo essere destinati alle mura».
«Per queste e altre domande, e soprattutto per le rispettive risposte – conclude Culicchi – ne riparleremo sui banchi del consiglio comunale. Adesso il mio invito è quello di sostenere con i fatti, e non soltanto con le parole, il lavoro di Alessandro Capitani, al quale va il mio personale in bocca al lupo».