GROSSETO – Un vino più tipico, con più aromi e profumi. Grazie, anche, al ritorno delle ‘mezze stagioni’. Francesco Colpizzi, presidente federazione vitivinicola di Confagricoltura Toscana fa il punto della situazione di un’annata 2018 che ha visto il ritorno delle “mezze stagioni”, di una primavera più fresca e dei temporali tipici dei mesi estivi: “Queste caratteristiche climatiche implicano un diverso lavoro in vigna, strutturato per garantire l’alto livello qualitativo richiesto dai mercati: se nella torrida estate dello scorso anno serviva mantenere il più possibile le foglie sulle chiome per ombreggiare i grappoli e scongiurare scottature ed appassimenti degli acini, quest’anno il lavoro è stato opposto e nelle fattorie, i viticoltori, dopo essere intervenuti con diradamenti per togliere dal vigneto il prodotto di troppo, stanno ancora terminando di “sfogliare” le viti per tenere i grappoli migliori il più possibile esposti all’aria ed evitare di incorrere in eventuali malattie. “.
La vendemmia 2018 in Toscana è iniziata da poco. Dopo le uve bianche aromatiche, quelle per la produzione delle base spumante, la Vernaccia ed il Merlot ( la cui raccolta è ancora in corso in questi giorni), la prossima settimana sarà la volta dell’ inizio della vendemmia del sangiovese, a partire dalle zone più meridionali della Toscana, dalla Maremma Grossetana e da Bolgheri, per poi arrivare nelle zone del Chianti, del Chianti Classico, del Brunello. La raccolta delle uve quest’anno è tornata su una tempistica più tradizionale, con una decina di giorni in ritardo rispetto alla vendemmia 2017 che era stata però straordinariamente anticipata..
“Ancora l’uva è per gran parte nei vigneti e sarà bene aspettare la fine della raccolta per esprime un giudizio definitivo. Ci aspettiamo di avere grazie alle caratteristiche di questa annata – continua Colpizzi – vini, più “tipici”, comunque ben strutturati, probabilmente meno potenti ma più equilibrati rispetto al millesimo 2017. L’escursione termica tra il giorno e la notte di questi giorni contribuirà a conferire più aroma e profumo ai vini. Attualmente le uve sono ottime. Poi, come sempre, saranno determinanti le condizioni meteo delle prossime settimane”.
La quantità delle uve del “Vigneto Toscano” inoltre sarà quest’anno senz’altro maggiore del 20% rispetto al 2017 quando – è bene ricordarlo – era venuto a mancare il 40% della produzione, “ma – aggiunge il presidente della federazione vitivinicola di Confagricoltura – avremo comunque una quantità inferiore rispetto alla norma. Le condizioni di gelo e la siccità dello scorso anno hanno lasciato le viti indebolite e le conseguenze le scontiamo ancora quest’anno“.