SCARLINO – La ripresa dell’attività del termovalorizzatore e impianto di trattamento rifiuti di Scarlino, in provincia di Grosseto, è stata autorizzata da una delibera della Giunta regionale durante il mese di agosto. Il Consigliere Paolo Marcheschi (Fdi), dopo un sopralluogo nei giorni scorsi a “Scarlino Energia”, ha presentato una mozione chiedendo al Consiglio di impegnare la Giunta-Rossi a bloccare la riapertura dell’impianto fino a quando non sarà ultimata la bonifica dell’area.
“Il Presidente Rossi deve riferire in aula sugli allarmanti dati ambientali evidenziati da varie indagini tra cui quella della Commissione d’inchiesta parlamentare –spiega Marcheschi- Deve dirci su quali studi epidemiologici ha autorizzato. Ma soprattutto la Giunta deve impegnarsi a far bonificare l’area in particolare la falda acquifera. Servono tempi certi e soprattutto rapidità per la bonifica del territorio che risulterebbe inquinato per almeno 28 chilometri. Inquinamento prodotto nel passato a causa dell’uso della cenere di pirite utilizzata per i riempimenti e sottofondi stradali. La bonifica, la cui pianificazione risale al 2015 in base ad una relazione dell’Arpat di Grosseto, è rimasta finora pressoché sulla carta. Nessun no ideologico ma fino a che non sono state ultimate le bonifiche previste, chiedo a Rossi di sospendere urgentemente l’autorizzazione alla ripresa dell’attività dell’inceneritore di Scarlino”.
Marcheschi chiama in casa direttamente il Governatore Rossi: “Aveva annunciato che fare un inceneritore a Case Passerini nella Piana era una “porcata”, e non si capisce questa decisione estiva di ri-autorizzare un impianto vecchio in una zona già particolarmente stuprata da problemi ambientali. Evidentemente nessuna svolta ambientalista ma solo di tornaconto elettorale, appare chiaro che nella testa del Presidente e del Pd (assessore Fratoni in primis) ci siano cittadini di serie A e di serie B”.