GROSSETO – «Il 1 settembre, in occasione della pre-apertura della stagione venatoria 2018-2019, il Comando della Polizia Provinciale ha disposto l’attivazione di 6 pattuglie sul territorio provinciale, coordinando anche le 40 guardie volontarie, impegnate nello stesso servizio» a farlo sapere una nota del Comando stesso.
«Data la bella giornata, al di là delle previsioni meteo che preannunciavano cattive condizioni – spiega la nota della Polizia Provinciale – si è proceduto al controllo di numerosi cacciatori, in gran parte provenienti dalla regioni confinanti ma con residenza venatoria negli ATC grossetani. A fronte di una certa regolarità dell’attività venatoria svolta dalla maggioranza dei soggetti controllati, si sono comunque rilevate numerose violazioni sia di carattere penale, come l’abbattimento di specie protette, sia di carattere amministrativo, come ad esempio la mancata annotazione dei capi abbattuti sui tesserini venatori o l’esercizio di caccia in forma vagante, vietata nelle giornate di pre-apertura, o l’esercizio di caccia in ATC non autorizzato».
«La Polizia Provinciale ha proceduto – chiarisce la nota – per l’abbattimento di specie protette, al sequestro penale delle armi e della fauna selvatica illecitamente abbattuta, dandone notizia alla competente Procura della Repubblica per l’attivazione del procedimento penale nei confronti dei bracconieri».
«Purtroppo, da segnalare un gravissimo reato venatorio commesso ad opera di soggetti al momento ignoti – rende nota la Polizia Provinciale – nell’area archeologica di Val di Campo, nel Comune di Castiglione della Pescaia, nella prima mattina del 1 settembre, giorno di pre-apertura caccia, è stato recuperato sul terreno un esemplare di Biancone abbattuto a fucilate. Il Biancone (Circaetus gallicus), o Aquila dei serpenti perché di questi esclusivamente si nutre, con la sua apertura alare di quasi 2 metri è una specie particolarmente protetta, sia dalla legislazione nazionale che da tutte le convenzioni internazionali, dichiarata dagli organismi scientifici quale specie vulnerabile e minacciata di estinzione».
«La perdita anche di un solo esemplare – spiega la nota – oltretutto nel caso specifico a causa di un episodio di bracconaggio, è una perdita difficilmente reparabile. Si consideri che questa specie raggiunge la maturità sessuale intorno ai 6-7 anni di età e che ogni anno la coppia depone un solo uovo, e non sempre la nidificazione arriva a buon fine. Ovviamente, data la sua struttura e dimensioni, il Biancone non può essere confuso, neppure lontanamente, con alcuna specie cacciabile, quindi il suo abbattimento è stato un vero e proprio reato commesso con dolo e in spregio di qualsiasi civile convivenza con gli animali del nostro territorio».