GROSSETO – «SEI Toscana, il gestore del ciclo dei rifiuti per l’ATO Toscana Sud che comprende 104 comuni delle provincie di Arezzo, Siena, Grosseto e del comprensorio di Piombino e Val di Cornia, ha proceduto ad un vero e proprio “licenziamento” nel periodo estivo, nei confronti di centinaia di lavoratrici e lavoratori che svolgevano da quasi dieci anni, lavoro fisso e ricorrente, pur essendo inquadrati con rinnovi di rapporti di lavoro a tempo determinato o di somministrazione». A parlare è la Cgil Toscana e Andrea Ferretti, Nidil Grosseto.
«E’ inaccettabile che SEI Toscana motivi strumentalmente tale scelta come conseguenza dell’approvazione da parte del Governo del cosiddetto “Decreto dignità” che non prevede questo automatismo. La Cgil ribadisce l’assoluta contrarietà al ricatto perpetrato dal sistema delle imprese che non sia possibile lavorare con pienezza di diritti assumendo come contratto prevalente quello a tempo indeterminato. A lavoro stabile, lavoratori stabilizzati. Si arrivi quindi al più presto ad un accordo che leghi piano industriale, dotazione organica e percorso di stabilizzazione, in modo da garantire qualità del servizio e del lavoro».
«La Cgil è mobilitata affinché la trattativa veda tutti i lavoratori pubblici, interinali e delle cooperative, occupati e licenziati, solidarmente coinvolti ed i cittadini informati, consapevoli e protagonisti di una battaglia comune per la qualità del servizio e per il lavoro.
Gravi sono le responsabilità politiche di ATO Toscana Sud, dei 104 comuni che la compongono assieme ai vertici aziendali, rispetto ad una mancata programmazione e un solido piano industriale – prosegue la nota -. E’ inaccettabile che a pagarne le conseguenze siano i lavoratori con la perdita del posto di lavoro e i cittadini che si vedono aumentare le tariffe a fronte di un servizio sempre più carente».
«La portata della vertenza per il tema che affronta – il ciclo integrato dei rifiuti urbani- e per il numero dei lavoratori coinvolti merita e necessità dell’attenzione della stessa istituzione regionale. Se il confronto previsto per il 12 settembre tra le organizzazioni sindacali e l’azienda non otterrà risultati soddisfacenti, la Cgil e le categorie coinvolte ed interessate intensificheranno la loro iniziativa e mobilitazione».