GROSSETO – Pare che in Maremma ci siano due diversi antifascismi, non tutti meritevoli di tutela. Almeno a quanto si evince leggendo i comunicati di questi giorni delle varie sigle che aderiscono alla manifestazione (o alle manifestazioni) dell’8 settembre per dire no al fascismo e a CasaPound. Una critica al Pd che, in qualche maniera, coinvolge anche l’Anpi (che poi è l’Associazione nazionale partigiani d’Italia, quelli che l’antifascismo l’hanno “inventato”).
Un fronte che pareva unito e compatto e che invece, a ben vedere, non lo è poi così tanto. I primi ad uscire allo scoperto sono i rappresentanti di Maremma Antifa che scrivono «In seguito ad alcuni articoli e post riguardanti il presidio che l’ANPI ha organizzato in perfetta concomitanza con la nostra iniziativa e con la partecipazione di partiti e altre associazioni, ci troviamo obbligati a fare delle puntualizzazioni. Siamo stati i primi a lanciare la chiamata per un vero corteo unitario. Lo abbiamo fatto guidati esclusivamente dalla consapevolezza che non ci fosse abbastanza tempo e dell’urgenza di mobilitare tutte le forze antifasciste sul territorio locale ma anche e soprattutto a livello regionale».
«Certi che quella dell’antifascismo sia una battaglia che non può essere combattuta se non facendo fronte unitario contro lo stesso nemico, abbiamo tentato a più riprese e fin da subito il dialogo con l’Anpi. Il nostro scopo era quello di mettere le basi per un antifascismo che fosse veramente unitario e di nuovo respiro. Un antifascismo che facesse della memoria legata alla Resistenza lo spirito della nostra militanza, del nostro impegno sociale e culturale sul territorio. Purtroppo, ogni tentativo e’ stato vano. Di fronte ad ogni nostra proposta, siamo stati osteggiati, attaccati e offesi. Ci sono state date molte spiegazioni: “il corteo è una strategia debole”, “vogliamo fare un presidio solo locale”, “vogliamo parlare di ‘Umanità”. Ma la verità si è palesata subito, quando ad un incontro in cui erano presenti anche la CGIL ed altre organizzazioni politiche, la vera frattura si è aperta rispetto alla nostra posizione critica nei confronti di quella parte di sinistra a firma PD».
«Alla fine un compromesso non è stato possibile, e la frattura è stata tutta politica. È per noi inaccettabile, infatti, anche solo pensare di stare nella stessa piazza con il PD, ultima veste di un centro-sinistra mai così avulso dai bisogni reali del popolo e colpevole di aver portato avanti politiche a dir poco scellerate – prosegue Maremma Antifa -. Per fare alcuni esempi: il tanto decantato Jobs Act, portatore di una precarizzazione feroce e senza precedenti; il Decreto Minniti, strumento di repressione degno di un governo di destra per nulla moderata; l’impoverimento sociale e culturale del territorio sviluppato attraverso la gentrificazione selvaggia dei centri abitati e la criminalizzazione dei movimenti contro le grandi opere es. NoTav; il Decreto Buona Scuola, che di buono non è dato sapere cos’ha, incentrato com’è su autoritarismo e verticismo, nonché agevolatore di quel disastro che è l’alternanza scuola-lavoro. E’ inaccettabile per noi condividere la piazza con chi si e’ fatto promotore di tali provvedimenti, colpevole di aver consegnato il nostro paese in mano a Lega e Cinque Stelle. Come Maremma Antifa non saremo in piazza con l’ANPI e gli altri aderenti alla sua piattaforma, perché una convergenza sul tema dell’antifascismo non può eliminare le tante, troppe divergenze sul piano della lettura politica della realtà che stiamo vivendo».
«E all’ANPI e a tutti cittadini e le cittadine chiediamo: è umano chi criminalizza il povero? È umano chi crea campi di concentramento in Libia? È umano chi toglie potere ai lavoratori e li sottopone allo sfruttamento intensivo dei padroni? È umano chi ruba il futuro ai nostri figli riducendoli a manodopera gratuita? È umano chi promuove grandi progetti senza coinvolgere i territori e le persone che li abitano? Certi che queste risposte arriveranno, rinnoviamo il nostro invito a tutte le realtà organizzate ed autogestite, tutti i compagni e le compagne, i cittadini e le cittadine liberi, sensibili, determinati e consapevoli della necessità di contrastare il fascismo con l’autorganizzazione e l’autodifesa militante a partecipare al corteo antifascista dell’8 settembre. Pacifici, ma determinati, vi aspettiamo a Grosseto!» conclude Maremma Antifa.
Ma anche da parte di Rifondazione piovono critiche all’Anpi sempre in merito alla manifestazione dell’8 settembre e sempre per la partecipazione del Pd, evidentemente considerato non abbastanza antifascista, tanto che «Rifondazione Comunista di Grosseto chiede all’ANPI grossetano di togliere dai firmatari del documento “Restiamo umani”, con il quale si invita alla manifestazione di sabato 8 settembre in piazza Dante, la sigla RC che sembra indicare il nostro partito. Le motivazioni che ci muovono a fare questa richiesta dipendono dal diverso punto di vista della visione del fascismo, del razzismo e della Democrazia – afferma Maurizio Buzzani della segreteria del partito in una nota inviata alla sezione Anpi Norma Parenti -. Dovrebbe risultare chiaro a tutti che il Partito Democratico, aderente a questa manifestazione, ha perseguito politiche contro la Democrazia, per esempio con la volontà di stravolgere i princìpi della Costituzione e i suoi valori fondanti con il Referendum del 4 dicembre 2016, come con l’approvazione del Job Act contro i diritti dei lavoratori, ed anche con la “buona scuola” che ha introdotto elementi di autoritarismo e di umiliazione della scuola pubblica, con l’intento di eliminare i ceti meno abbienti dalla possibilità di una seria istruzione pubblica».
«Se parliamo di razzismo, oggi tanto esaltato da Salvini, ci dobbiamo ricordare cosa hanno significato il Decreto Minniti-Orlando, che ha di fatto aperto la strada al razzismo diffuso, e la diffamazione delle ONG che salvavano i naufraghi nel Mediterraneo. I Governi PD hanno finanziato motovedette e addestramento del ridicolo governo libico per poter bloccare i migranti nell’inferno fatto di soprusi ad ogni diritto umano, considerando la Libia un approdo sicuro! E poi vantarsi della diminuzione degli sbarchi (restiamo umani!). Le politiche liberiste ed antipopolari del PD, distruggendo l’idea della sinistra quale difensore delle classi popolari, hanno gettato milioni di persone deluse, sole e frustrate tra le braccia di una destra becera e fascistoide, abile nel farsi paladino degli interessi popolari abbandonati dalla cosiddetta “sinistra”, utilizzando la paura e le paranoie xenofobe assecondate dai precedenti governi a guida PD. Troppo comodo ora per il PD tentare di rifarsi una verginità antifascista, senza il minimo reale ripensamento delle politiche antipopolari, che continua a difendere tuttora – prosegue Buzzani -. Quindi, con tutto il rispetto e la condivisione dei singoli iscritti, sia all’ANPI che al PD, che dimostrano e praticano antifascismo ed antirazzismo e che continuano a credere nella Costituzione, aderiamo alla manifestazione indetta da Maremma Antifa, dove invitiamo chi condivide queste critiche».