GROSSETO – Lettera ai tifosi del Grifone come a tutta la città da parte di Mario e Simone Ceri, a otto giorni dal primo impegno ufficiale di coppa della stagione 2018-’19. “Un altro anno di inferno – è l’incipit del comunicato – un altro anno all’inferno. Ma siamo convinti che solo soffrendo si impara a godere delle soddisfazioni, anche di quelle più piccole. Del resto non abbiamo mai promesso palcoscenici gloriosi ma sangue, sudore, passione e impegno. E questo è quello che stiamo mettendo dentro, fra mille errori, fra un milione di difficoltà, ma nell’ estremo rispetto e dignità dell’USG e della nostra gente. Una stagione disgraziata si è chiusa con un bagno di sangue, senza aver raggiunto l’obiettivo, avendo regalato a tutti poche gioie e tanti dolori”.
La missiva continua con la risposta ad una domanda che molti supporter biancorossi ma anche gli addetti ai lavori si sono fatti. “Crediamo però che per chiudere definitivamente la stagione occorra spiegare i perché della nostra scelta di non chiedere il ripescaggio. Per prima cosa, se il campo ha detto Eccellenza è evidente che al momento meritiamo quello, prima di tutto come società. In secondo luogo l’aspetto economico che ci vede già impegnati con un investimento sulle strutture a Roselle che al primo anno porterà costi importanti e zero ricavi e la concreta possibilità, magari finendo nel girone sardo, di dover affrontare spese insostenibili col rischio di farsi male. Un rischio che abbiamo sempre detto di non voler correre. Si aggiunga la perdita dello sponsor principale Sol Caffè che ringraziamo per l’importantissimo sostegno che ci ha dato ed il quadro è quasi completo. Quasi, perché manca un ultimo aspetto: in molti continuano a credere che dietro di noi ci sia il Comandante, ignorando i segnali diversi che i fatti dimostrano. Con lui certi “pensieri ” non li avremmo avuti di sicuro, certi errori non li avremmo fatti, ora è utile che accantoniamo tutti l’epoca più bella e gloriosa del Grifone, é necessario che ci stringiamo tutti nella consapevolezza di dover camminare con le nostre gambe, con le possibilità che Grosseto offre, con la dignità e l’orgoglio che da Grossetani sentiamo di avere e che deve permetterci di guardare tutti sempre a testa alta. Faremo ciò che possiamo ma questo non significa che non ci divertiremo, non significa che non avremo le forze di andare oltre! Sempre se ci sapremo calare tutti nella dimensione che ci spetta, la nostra attuale umile dimensione di dilettanti. Da qui potremo costruire mentre con pretese di improbabili voli pindarici scriveremo la fine vera del nostro Grifone”.
“Ora dovrebbe essere chiaro quanto sia necessario il vostro sostegno – continuano Mario e Simone – Ecco perché abbiamo voluto lanciare le tessere socio sostenitore, un modo per raccogliere risorse, un modo per capire una volta in più quanto sta a cuore la vita del Grifone alla gente, dal primo cittadino, all’ultimo. Pagando un biglietto, un abbonamento, una tessera di socio sostenitore, contribuirete ognuno con le vostre possibilità a crescere una creatura appena nata, come fosse un figlio, tutto qui. Abbiamo impostato la nuova avventura senza super campioni e nomi di grido il cui unico scopo è quello di far cassa, ma con giovani affamati e cattivi su cui poter puntare anche se saliamo, con costi oculati e valori morali oltre che tecnici elevati. Il campo ci dirà ma il nostro esercito di quest’anno non risparmierà contrasti, sangue e sudore! Ma l’esercito per vincere la guerra deve essere molto numeroso e valoroso e numeri e valore dipendono anche dall’amore e dalla passione dei tifosi. Andremo in campetti ostili, avremo l’avamposto in campo, ma dobbiamo avere una retroguardia all’altezza sugli spalti, solo così saremo un’armata invincibile. Solo credendoci tutti insieme, con le armi in pugno e l’orgoglio di esserci nonostante tutto sbaraglieremo ogni avversario. Ci saranno i momenti degli assalti e quelli in cui dovremo chiuderci, stringerci senza mai ripiegare, tenere unito il fronte ed attaccare di nuovo. Ancora di più quando gli avversari scenderanno in città, li sarà il momento di digrignare i denti e far capire che non è aria, non quest’anno! Solo così travolgeremo tutto come un’onda che non si ferma mai, come una valanga di cui nessun fiocco di neve é mai responsabile! Stateci vicino, sosteneteci, uniti e umili, noi siamo Grosseto!”.