FOLLONICA – E’ braccio di ferro tra il sindaco Andrea Benini nei confronti della Regione Toscana sulla faccenda dell’inceneritore. In seguito al parere positivo alla riapertura dell’impianto da parte della Conferenza dei Servizi e l’approvazione della delibera di autorizzazione da parte della Regione Toscana, Benini, fa scoppiare il caso politico e chiede formalmente al gruppo consiliare Pd regionale di ritirare la delibera. Così, in attesa del verdetto del Consiglio di Stato, atteso per il mese di ottobre, il primo cittadino (tesserato Pd) batte i piedi e annuncia conseguenze.
«Impugneremo da subito – ha annunciato Benini questa mattina – la delibera di giunta regionale che ha autorizzato la riapertura dell’inceneritore e chiediamo formalmente al gruppo consiliare Pd regionale e alla giunta regionale il ritiro della delibera stessa». Il documento è in stesura formale in queste ore e verrà inviato in Regione a breve. Anche il sindaco di Scarlino, Marcello Stella, appoggia la richiesta di Follonica e, come nelle battaglie precedenti, il Comune di Scarlino si schiera insieme all’amministrazione di Follonica.
«Vogliamo – ha detto Benini- una risposta forte e concreta che tenga conto di tutto quello che non è stato ascoltato nel percorso sordo e a senso unico della Conferenza dei Servizi. Chiediamo quindi che vengano prodotti degli atti concreti dal gruppo Pd regionale e al capogruppo di maggioranza, Leonardo Marras, chiediamo che faccia a sua volta la richiesta di ritiro della delibera. Aspettiamo, quindi, dal gruppo consiliare, dal gruppo Pd, dal capogruppo Marras e dalla giunta regionale del consiglio degli atti chiari e non ambigui».
Nessuno sconto se si parla di eventuali rischi per salute pubblica è la strada che percorre di Benini. «Sulla salute pubblica – ha affermato, infatti,- non avremo nessun cedimento e nessun atteggiamento di mediazione o compromesso. Su questo il Comune di Follonica è disposto di andare fino in fondo e in tutte le sedi, sia sul piano giuridico sia sul piano politico. Siccome sul piano giuridico stiamo facendo tutti i passi necessari e continueremo a farli, nemmeno dal punto di vista politico cercheremo scorciatoie. Non chiuderemo gli occhi di fronte a niente, né alle simpatie politiche né alle appartenenze ai partiti».
«Le preoccupazioni sono forti –ha sottolineato- e ci sono dei documenti in merito che purtroppo le giustificano. Pensiamo che il principio di cautela non sia stato assolutamente preso in considerazione e la Regione non può continuare a essere cieca e sorda e non ascoltarci. Questo è un territorio che ha già dato pesantemente il suo contributo da un punto di vista di inquinamento e salute».
Le scelte della Regione, secondo Benini, sono state dettate dall’interesse politico. «La strategia –ha detto- non può essere chiudere un inceneritore di quarta generazione della piana fiorentina per un calcolo elettorale e poi si decide che la discarica della Toscana si deve fare in Maremma con un vecchio impianto di prima generazione perché elettoralmente qui si conta di meno».
«Mi rendo conto –ha concluso – che questo è un atto di forza, ma in base alla risposta della Regione siamo pronti a valutare le conseguenze. Se necessario saranno anche estreme sul piano politico. Siamo molto preoccupati per la salvaguardia della salute pubblica, è una causa sacrosanta su cui andremo avanti».