CAPALBIO – La giuria del “Premio Internazionale Capalbio – Piazza Magenta” composta, ricordiamo, da Nicola Caracciolo (Presidente), Luigi Bellumori (Sindaco di Capalbio), Mirella Serri (Presidente Associazione Capalbio Piazza Magenta), Giacomo Marramao, Furio Colombo, Marisa Garito, Luca Pietromarchi, Alessandro Orlandi, Marco Calamai, Concetta Monaci e Carlo Gallucci, ha finalmente svelato i nomi dei vincitori della VII edizione del Premio.
Grande soddisfazione quindi per la giuria, impegnata nella non facile valutazione e selezione dei testi da premiare che anche quest’anno sono di altissimo livello “Il Premio Capalbio è ormai una solida realtà che è riuscita a ritagliarsi uno spazio importante nel panorama culturale italiano – afferma Luigi Bellumori, Sindaco di Capalbio – e spero che continui a regalare emozioni e a diffondere il sapere e la libertà di pensiero anche negli anni a venire.”
Il Premio, come sempre, si articolerà in due serate.
Venerdì 24 Agosto alle ore 18,30 presso la Fondazione La Ferriera in località Pescia Fiorentina ritirerà il premio Giuliano Amato che dialogherà con Giacomo Marramao, filosofo e professore universitario, e Bruno Manfellotto, giornalista, sul tema “Ambiente e salute. Dobbiamo qualcosa all’Europa?”
Sabato 25 agosto alle ore 18.00 in Piazza Magenta a Capalbio saranno premiati per le loro opere:
Walter Veltroni, “Quando”, ed. Rizzoli. Il protagonista si risveglia dal coma dopo 33 anni dalla morte di Berlinguer. Un romanzo certamente non nostalgico, anzi rivolto al futuro, e immerso nelle contraddizioni del presente.
Marco Damilano, “Un atomo di verità. Aldo Moro e la fine della politica in Italia”, ed. Feltrinelli. L’autore, giornalista e direttore di L’Espresso, incrocia ricordi personali con la drammatica vicenda dell’uccisione di Aldo Moro.
Federica Angeli, “A mano disarmata”, ed. Baldini&Castoldi. La giornalista romana nota per le sue inchieste sulla mafia che vive sotto scorta da diversi anni, fa la cronaca dei suoi millesettecento giorni trascorsi in solitudine e nel mirino della malavita, ma sempre convinta dell’importanza della verità e della giustizia.
Giovanni Maria Flick, “Elogio della Costituzione”, ed. Paoline. Il testo, grazie alla sapiente ed esperta mano del giurista, politico e Ministro di grazia e giustizia nel governo Prodi, ripropone al lettore e cittadino italiano la centralità della Costituzione Italiana, a settanta anni dalla sua entrata in vigore (1 gennaio 1948).
Roberto d’Agostino, noto giornalista e personaggio televisivo, autore e regista di “Dago in the Sky”, magazine su arte e innovazione tecnologica di Sky Arte HD. Un viaggio tra la fine del medioevo analogico e il nuovo Rinascimento digitale, senza paletti e recinti, tra informazione, tecnologia e belle arti.
Giovanni Allevi, “L’equilibrio della lucertola”, ed. Solferino. Il noto pianista e compositore crea una parabola delicata, divertente ma anche seria, che ci sprona a uscire dagli schemi spesso già sperimentati da altri per arrivare a un cambiamento totale di prospettiva.
Lia Migale, “L’innumerevole uno”, ed. Iacobelli. Scrittrice e economista, narra la storia di una femminista degli anni ’70 che, parlando in prima persona, si confronta con le sue molteplici identità e Thomas, il suo alter ego, che è Mario Mieli.
Riceverà il Premio per l’Economia in memoria di “Filippo Caracciolo”: l’inviato e editorialista di economia del “Corriere della Sera”, di cui è vicedirettore ad personam, Federico Fubini per “La maestra e la camorrista. Perché in Italia resti quel che nasci”, ed. Mondadori. Un libro che costruisce un’originalissima indagine sociologica.
I Premi per il Territorio andranno invece alla scrittrice e editor Silvia Gentilini per “Le formiche non hanno le ali”, ed. Mondadori, in cui si racconta la storia di due donne legate dalla stessa sorte: essere costrette ad abbandonare il primogenito avuto in giovane età e in situazioni drammatiche e a Cecilia Tosi per “Le faremo sapere. A quest’ora sarei onnisciente”, ed. Lettere animate, che narra di una cena di classe capace di trasformarsi in un viaggio nella memoria fatto di ricordi a tratti surreali.
Un Premio Speciale della Giuria sarà consegnato a Gianluca Falanga autore di “Storia di un diplomatico Luca Pietromarchi al Regio Ministero degli Affari Esteri” (1923-1945), ed. Viella. Questo studio getta nuova luce sull’ambasciatore Pietromarchi il quale non solo ispirò e guidò la “congiura diplomatica” che impedì la consegna di migliaia di ebrei jugoslavi ai nazisti, ma nell’estate del 1943 preparò anche le trattative segrete per l’abbandono dell’Asse.
La serata di sabato 25 agosto sarà condotta dalla presentatrice televisiva, giornalista e attrice Eleonora Daniele.
Le letture di alcune parti dei libri premiati saranno a cura dell’attrice Irene Grazioli, nota per i suoi numerosi film, fra cui “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores. La segreteria del Premio è curata dalla scrittrice, blogger e giornalista Dianora Tinti.