GROSSETO – “La memoria di Lorenzo ci incoraggia a prendere sul serio ogni piccolo frammento di umanità che siamo chiamati a condividere con il nostro prossimo, perché in ogni situazione Dio ci chiede di vivere una sincera amicizia con lui e di testimoniarla agli altri con la bontà e la verità dei nostri comportamenti”. Questo l’auspicio e il mandato che il cardinale Giovanni Angelo Becciu, prefetto della congregazione per la dottrina della fede, ha affidato ai tanti che questa mattina hanno gremito la cattedrale di Grosseto per partecipare al Pontificale che ha concluso le celebrazioni religiose legate alla festa di san Lorenzo, patrono della città e della diocesi.
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La festa è iniziata già nella serata del 9 agosto, quando il cardinale Becciu ha presieduto la sempre affascinante processione in onore del patrono, il cui passaggio nelle principali vie del centro di Grosseto è stato salutato da centinaia di persone assiepate ai lati delle strade e che poi si sono riversate in piazza Duomo, da dove l’alto prelato ha impartito la benedizione con la reliquia del santo. Nel suo saluto alla città dal sagrato del Duomo, il cardinale, riprendendo il tema del lavoro affrontato dal vescovo Rodolfo nel suo messaggio alla città e alla diocesi, ha sottolineato come “…Di fronte alle emergenze sociali, specialmente alla mancanza di lavoro che getta nello sconforto tante famiglie e tanti giovani, è importante non perdere la speranza”. E ha poi aggiunto: “L’atteggiamento della speranza innesca la molla della solidarietà. La solidarietà autentica mira a contrastare i germi cattivi di asocialità, di chiusure individuali e di sopraffazione e le spinte disgregative. La solidarietà non è selettiva, è aperta a tutti, non fa distinzioni né di persone né di nazionalità, non discrimina a seconda del colore della pelle, è universale, non innalza muri, ma costruisce ponti. Essa fa muovere i cuori verso i più bisognosi e spinge ad impegnarsi per eliminare le distorsioni delle strutture socio-finanziarie che privilegiano i pochi a scapito della maggioranza”.
Altrettanto suggestivo il Pontificale che questa mattina il cardinale ha presieduto in cattedrale. Accolto sul sagrato dal vescovo Rodolfo, dai canonici del Capitolo e dalle autorità civili e militari, Becciu ha ricevuto dal sindaco di Grosseto un indirizzo di saluto e di benvenuto. Ricca la liturgia, animata dai canti delle corali Puccini, Gaudete e dal coro della cattedrale, al termine della quale è stata impartita la benedizione papale. Il cardinale ha portato ai fedeli il saluto di papa Francesco, da lui incontrato prima della sua partenza per Grosseto, unito all’augurio per le feste laurenziane. Ricca di spunti la sua omelia, nella quale ha tratteggiato l’attualità della figura di Lorenzo.
“Un santo – ha detto – è colui che ha realizzato in sè la Parola di Dio e la Parola di Dio è sempre nuova, è come acqua fresca che zampilla continuamente dalla roccia”. E, ricordando le persecuzioni durissime da parte dell’Impero verso la Chiesa nascente, ha invitato a “dire grazie a Lorenzo e a tutti i primi cristiani, perché con il loro sacrificio hanno onorato Dio, hanno manifestato fedeltà al Vangelo, ma hanno anche difeso il primato della coscienza su qualsiasi autorità terrena. Sono stati essi a difendere la distinzione – ha continuato il cardinale – tra sacro e profano, sono stati essi, pur non essendone consapevoli, a gettare i semi delle moderne democrazie ove la coscienza di ogni cittadino è sacra e ove vige il primato dei diritti delle persone contro qualsiasi autoritarismo. Possiamo ben dirlo: Lorenzo è uomo dei nostri tempi! Grazie al suo sacrificio e a quello di tutti i martiri cristiani noi abbiamo imparato a porre Dio al primo posto e a non barattare mai la nostra coscienza”.
Durante il Pontificale, il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha offerto e acceso il cero votivo a San Lorenzo, come segno di affidamento della città tutta al suo patrono.